Dal Ministero pronti 700mila euro per ciclabili a Busto, Varese e Gallarate
Pubblicato il Decreto che stanzia "risorse destinate a ciclovie urbane" per le metropoli e le città di provincia sopra i 50mila abitanti. Le domande devono essere presentate entro il 25 ottobre
Una pioggia di fondi per la ciclabilità, un totale di quaranta milioni destinati alle metropoli ma anche alle città di medie dimensione, quei tanti centri sopra i 50mila abitanti che – dalla A di Agrigento alla V di Vigevano – costituiscono la grande provincia italiana.
Sono le risorse stanziate dal Ministero Infrastrutture e Trasporti per lo sviluppo della ciclabili. Che significa piste ciclabili ma anche dotazioni di diverso genere, come ad esempio le ciclostazioni e i punti d’interscambio con il trasporto pubblico. Obbiettivo: agevolare gli spostamenti ecologici e, soprattutto nelle grandi città, sgravare in parte il trasporto pubblico, in tempi in cui il sovraffollamento è sinonimo di rischio di contagio da Coronavirus.
I Comuni dovranno presentare le loro proposte entro il 25 di ottobre, data fissata dal Decreto. Possono accedere le Città capoluogo di Città Metropolitana, tutti i Comuni – indipendentemente dal numero di abitanti – che formano le Città Metropolitane (ex Province delle città principali, più Cagliari) ma anche i Comuni sopra i 50mila abitanti. Una situazione che in provincia di Varese riguarda Varese, Busto Arsizio e Gallarate.
Nello specifico Busto potrebbe incassare per progetti di ciclabili 296.704,91, suddivisi tra 111.216,32 nel 2020 e gli altri 185.488,59 nel 2021.
Varese, poco meno popolosa di Busto, otterrebbe per eventuali progetti 285.816,36 euro, di cui 107.134,87 per quest’anno e i restanti 178.681,49 sull’anno prossimo.
Infine c’è Gallarate, che con i suoi 53.339 abitanti è appena sopra la soglia minima prevista, potrebbe ottenere 189.242,16, suddivisi tra 70.935,18 per l’anno in corso e 118.306,98 per l’anno 2021.
Come detto non sono fondi a pioggia, ma devono essere presentati a fronte di specifica richiesta: l’articolo 5 del Decreto dello scorso 12 agosto 2020 prevede che il Comune debba presentare la richiesta “entro quindici giorni dalla pubblicazione” del Decreto, comparso in Gazzetta Ufficiale il 10 ottobre (di qui la scadenza del 25 ottobre).
Per evitare interventi spot e non duraturi, il Decreto prevede “l’assunzione da parte dell’ente beneficiario dell’obbligo di garantire la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’intervento finanziato per un periodo non inferiore a cinque anni”.
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