Aumentano le merci da Malpensa, ma una vera ripresa verrà solo nella seconda metà del 2021
A ottobre Malpensa e Brescia sono gli unici due scali a segnare un + (grazie alle spedizioni postali). Ma il resto degli aeroporti fatica: gli operatori del cargo sono prudenti
«Ci vorrebbero non una, ma due sfere di cristallo per sapere cosa succederà nel 2021». Il settore delle merci trasportate per via aerea sta dando segnali di ripresa, ma resta molta incertezza.
L’aeroporto di Milano Malpensa non ha subìto un crollo del cargo (l’abbiamo raccontato più volte) e a ottobre è addirittura tornato al segno + rispetto al 2019. Ma il resto d’Italia soffre ancora: a ottobre sono state trasportate complessivamente 79.212,6 tonnellate di merci, -23,4%.
Se si resta in Lombardia “tiene” Brescia Montichiari, con un +17,5% che è sostenuto in particolare dalle spedizioni postali (3.053 su 4.279 tonnellate complessive), che in questo momento godono della crescita dell’e-commerce legata alla pandemia. Risultato opposto invece per Bergamo, con un -74% (non si arriva a 3mila tonnellate) che riflette il trasferimento delle operazioni Dhl a Malpensa.
Molto male invece al di fuori di Lombardia: Roma Fiumicino chiude a -64,6% sull’ottobre 2019, un dato che comprende anche la flessione di oltre il 40% del segmento postale (che in questo momento, con il boom dell’e-commerce, tiene invece a galla altri scali). Bologna segna un -19,9%.
E il futuro, come lo vedono, gli operatori del Cargo? Ci vorrebbero due sfere di cristallo, appunto, ha sintetizzato il cargo manager di Emirates SkyCargo (attiva anche a Malpensa), intervenendo ai Quality Award Italy organizzati da Anama, l’associazione nazionale degli agenti merci aeree.
Il sito specializzato AirCargoItaly ha seguito la cerimonia e ha raccolto appunto la visione dei principali operatori cargo, tra cui Qatar Airways, l’handler Alha, Cargolux (tutte realtà con presenza anche a Malpensa. In linea generale ne emerge che la ripresa del traffico cargo – che riflette l’andamento dell’economia mondiale e ovviamente anche dell’export industriale e alimentare italiano – è attesa a partire dalla seconda metà del 2021.
Interpellati dal presidente dell’associazione, Alessandro Albertini, sul loro sentiment di mercato per i mesi a venire, tutti i premiati (a cui è stata data la parola per un breve intervento) hanno concordato sul fatto che non ridurranno la loro attività nel nostro Paese e che bisognerà tenere duro ancora per alcuni mesi. Soprattutto per ciò che concerne la capacitò di stiva belly, cargo, poiché il resto del mercato general cargo ha rallentato ma non si è praticamente mai fermato.
I singoli interventi si possono leggere nell’articolo specifico di AirCargoItaly, qui. Tra l’altro il settore cargo, pur in flessione sui volumi, sta generando maggiore valore: si prevede che l’aumento dei noli (i costi di spedizione) sosterrà un particolare aumento dei ricavi.
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