Ferrovia Gallarate-Malpensa: “Il governo ascolti i territori”
Il segretario del Pd gallaratese Davide Ferrari esprime dubbi sull'opera e anche sull'impatto di nuovi treni in più sul servizio ferroviario già molto irregolare. E chiede attenzione anche al Pd provinciale e regionale
«Sulla ferrovia Gallarate-Malpensa il territorio esprime obiezioni ragionevoli e che meritano essere ascoltate». Il segretario del Pd di Gallarate, Davide Ferrari, lo dice in modo pacato, ma solleva il problema, dopo la notizia che il governo ha deciso di impugnare i ricorsi contro la nuova linea, secondo accesso ferroviario all’aeroporto di Malpensa.
«Le obiezioni di chi è preoccupato per quest’opera non derivano da sindrome Nimby (“non nel mio cortile”, ndr). Sono obiezioni ragionevoli e che meritano di essere considerate, pongono domande che richiedono una risposta».
«Forse si punta a quest’opera perché più facile, già pronta, anziché pensare ad altri interventi più necessari. È giusto investire sulle ferrovie, ma prima di pensare alla nuova linea bisogna pensare a far funzionare ciò che non funziona ed è al limite del collasso, come la linea Gallarate-Milano».
Proprio questa è una delle domande che emergono da chi – in modo diversi, tra Comuni e comitati – è critico sull’opera: come si può avviare la costruzione della linea bis per Malpensa, se intanto la Gallarate-Milano è ferma a due binari? Certo, esiste un progetto, ma nella realtà le criticità sono tutt’altro che risolte.
«L’unico studio esistente, commissionato dallo stesso proponente, segnala che l’aggiunta di treni può essere persino controproducente per la qualità del servizio ferroviario, se si interviene prima del potenziamento della Gallarate-Milano. E allora mi chiedo: stiamo facendo la cosa giusta?».
Fra le preoccupazioni espresse da Ferrari c’è anche l’impatto che l’aggiunta di (per ora ipotetici) treni per Malpensa può avere sulla attuale linea. «Allo stato attuale, ogni corsa per Malpensa sarà una corsa in meno verso altre destinazioni», mette in guardia.
Ferrari interviene a titolo personale, senza impegnare l’intero circolo Pd. Ma fa anche una richiesta chiara al suo partito: «Mi aspetterei anche dal Pd provinciale e regionale una attenzione a queste obiezioni, che meriterebbero di essere considerate».
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