Il mondo della scuola si prepara alla riapertura, con tanto lavoro e molti dubbi
Gli istituti scolastici stanno mettendo a punto il nuovo orario che garantirà le lezioni in presenza per il 50% degli studenti e i trasporti pubblici adeguano le corse per garantire le necessarie condizioni di sicurezza
Il 7 gennaio si torna in classe. Le scuole faranno suonare due volte la campanella: alle 8 e alle 9.40, mentre le uscite saranno tre a seconda dell’orario curricolare di 5 o 6 ore. Tutto pronto quindi? Non proprio: queste ore saranno decisive per confermare oppure modificare le decisioni assunte dal Governo nei giorni scorsi. Tutto dipenderà da numeri e dalla curva dei contagi, come conferma Salvatore Consolo, dirigente del liceo Classico Cairoli di Varese e capofila dell’Ambito 34-Varese Nord delle scuole del primo e del secondo ciclo: «Si naviga a vista – spiega – le scuole si sono organizzate che poi si torni o meno in aula non dipende più direttamente dai singoli istituti. Noi abbiamo fatto tutto quello che era necessario seguendo le indicazioni che ci sono state fornite. Riprendere le lezioni in presenza sarebbe auspicabile ma va fatto con giudizio: noi ci affideremo a chi deve prendere le decisioni essendo in possesso dei dati. Noi siamo pronti ma se dobbiamo rinviare il rientro a scuola lo faremo».
Gli istituti scolastici stanno studiano il nuovo orario che garantirà le lezioni in presenza per il 50% della popolazione studentesca. La riorganizzazione, però, è destinata a durare poco: dal 15 gennaio, la presenza in classe dovrebbe salire al 75%. «Abbiamo ripensato l’orario e siamo pronti anche a rifarlo, se dal 50 per cento si passerà al 70» conclude Consolo. «Una cosa è certa: l’atteggiamento dev’essere costruttivo. Questa è una battaglia che va combattuta insieme».
(a cura di Roberta Bertolini)
Riapertura della scuola a Busto Arsizio, pronti al 7 gennaio
«La scuola si è organizzata sulla base delle indicazioni tavolo prefettizio. La scuola è estremamente flessibile e continua ad esserlo: questo comporta moltissimo lavoro» dice Cristina Boracchi , dirigente del liceo Crespi di Busto Arsizio e responsabile dell’Ambito territoriale 35, quello del Sud Provincia. «Ad oggi non sappiamo se si rientrerà: ci sono molti dubbi espressi dalle forze sindacali, da una parte del Ministero e anche da virologi affermati. Dubbi che nutriamo anche noi».
Anche tra i genitori arrivano segnali di preoccupazione, dice Boracchi: «Molte famiglie mi hanno scritto e chiedono di non rientrare in presenza ma di lasciare i ragazzi in Didattica a distanza, mentre i genitori di una classe chiede il rientro in classe al 100%». Una richiesta – quest’ultima – a cui la scuola non può rispondere: non tanto per l’assenza di spazi in generale, quanto per i vincoli di capienza della singola classe, che dipendono da criteri rigidi».
I trasporti restano un nodo da affrontare punto per punto, nel dettaglio: «Gli orari non collimano perfettamente rispetto alle uscite: le ultime uscite sono calcolate sulle ore 14, ma chi ha sesta ora finisce alle 14.50. E nella tabella del tavolo di lavoro è riportato l’orario delle 14.40 come ora di uscita». Per questo è stata «prevista la possibilità – se adeguatamente documentata – di uscire qualche minuto prima, per esigenze legate ai trasporti».
Analogamente, sempre per esigenze specifiche, la scuola si muove anche per adattare l’orario di ingresso: «Siamo attrezzati per accogliere prima gli studenti, abbiamo fortuna di avere corridoi e biblioteca attrezzata: su richiesta e successiva autorizzazione specifica gli studenti possono entrare dalle 7.3o (per chi ha inizio lezioni alle 8.00) o alle 9 (per chi ha inizio lezioni alle 9.30). Gli studenti hanno uno spazio individuato per ognuno, con distanziamento, sanificazioni e controllo “a vista” da parte del personale».
Boracchi sottolinea infine una preoccupazione in particolare, per «le classi prime che non hanno vissuto la terza media e oggi rischiano di non vivere il primo anno di scuola superiore»: «la stessa ministra ci ha raccomandato di prestare una attenzione particolare, didatticamente è un bisogno forte».
(A cura di Roberto Morandi)
Riapertura della scuola a Gallarate, il caso del Falcone scuola “pendolare”
A Gallarate un ruolo particolare ha l’istituto Falcone, in pieno centro città: è la sede scolastica con più studenti in provincia e con un alto livello di studenti pendolari, che vengono anche da località molto lontane. «Noi facciamo un turno mattutino 8-13 e uno pomeridiano dalle 13.15 alle 17.30, in questo modo garantiamo un’ulteriore riduzione delle presenze contemporaneamente» spiega il dirigente Vito Ilacqua (in termini assoluti si tratta di circa 500 studenti al mattino e 300 al pomeriggio). «Già da inizio anno gli ingressi vengono gestiti su ben otto varchi diversi. Con questa organizzazione vengono salvaguardate prima di tutto le attività laboratoriali, perché fino ad ora hanno sofferto molto le limitazioni».
Sul fronte dei trasporti si è lavorato in particolare sul problema dell’accesso pomeridiano dalle località poste sulle linee ferroviarie da Luino e Domodossola: «Abbiamo concordato con Trenord l’inserimento di corse pullman aggiuntive».
A Saronno la riapertura della scuola fa i conti con la posizione “di confine”
A Saronno i dirigenti degli Istituti scolastici superiori si sono coalizzati per portare all’attenzione del Prefetto e dell’Ufficio Scolastico Provinciale le peculiarità del territorio, riuscendo ad ottenere alcune delle misure specifiche chieste in vista della riapertura delle scuole il prossimo 7 gennaio.
Uno dei nodi cruciali rimane comunque quello dei trasporti. Per la parte sud-ovest della provincia di Varese la durata di ogni lezione rimarrà di 60 minuti, a differenza dei 50 minuti degli altri Istituti della provincia: «Sono state prese in considerazione solo le linee dei trasporti della provincia di Varese, che però per noi sono una minima parte rispetto a quelle utilizzate dai nostri studenti, che provengono anche dalla provincia di Monza e Brianza, dal Milanese e dal Comasco. Rispetto a queste linee non ci sono stati accordi» ha spiegato Mara Girola, la dirigente scolastica del Liceo “G.B.Grassi” di Saronno.
Oltre al trasporto pubblico un’altra criticità riscontrata è quella del doppio turno di ingresso a scuola. «Abbiamo tenuto due turni di ingresso: per chi fa sei ore la fascia oraria 8 – 14 mentre le classi che hanno meno ore entreranno alle 10». L’ora massima di uscita è prevista per le ore 15: «È certo che ci sarà la problematica del rientrare a casa tardi ed essendo un liceo, dove quindi si richiede un certo livello di studio a casa, non è un problema da niente. I ragazzi dovranno imparare ad organizzarsi bene con i compiti e lo studio».
I dirigenti hanno inoltre chiesto al Prefetto e al Sindaco di Saronno maggiori controlli fuori dalle scuole: «Abbiamo chiesto la presenza di volontari o di Forze dell’ordine perché lì il nostro controllo non può arrivare – ha concluso la Dirigente -. I problemi maggiori sono fuori dalla scuola, perché dentro la scuola c’è un controllo e sono state attuate tante misure. Vedremo, per adesso cercheremo di cominciare in questo modo, dopo di che vedremo magari di fare degli aggiustamenti in corso d’opera laddove si riveleranno delle criticità».
(A cura di Valentina Rizzo)
Riapertura della scuola, il nodo dei trasporti
Il grosso nodo da sciogliere ha riguardato il servizio di trasporto per le scuole superiori, che interessa potenzialmente circa 45.000 studenti: 37.530 nelle scuole statali; 3.228 negli istituti paritari; 4.400 nei centri di formazione professionali.
Molto lavoro ha richiesto la messa a punto di un modello operativo che, a partire dal 7 gennaio, permetta di garantire un adeguato servizio di trasporto pubblico nel rispetto di quanto previsto dal Dpcm del 3 dicembre, assicurando il raccordo tra gli orari di inizio e termine delle attività didattiche e gli orari dei servizi di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano, in funzione della disponibilità di mezzi di trasporto.
L’attività di analisi e definizione del modello si è svolta nell’ambito del Tavolo di coordinamento Scuola – Trasporto Pubblico Locale che si è riunito in Prefettura, da cui è nato un documento condiviso da tutti i soggetti (dalle autorità scolastiche all’Agenzia per il traporto pubblico locale, dalle forze dell’ordine ad Ats).
Il documento operativo (che potete scaricare qui) prevede modifiche ai programmi di esercizio del trasporto pubblico per consentire le necessarie condizioni di sicurezza.
Ecco come saranno integrate le corse per i singoli distretti scolastici interessati:
Luino – L’incremento di servizio previsto è pari a: CTPI: 3 turni giornalieri
Varese città – L’incremento del servizio è pari a: CTPI: servizio urbano 6 turni giornalieri; CTPI: servizio extraurbano: singole corse aggiuntive imputate nel conteggio di altri distretti
Gavirate – L’incremento di corse nel giorno medio feriale per consentire il secondo ingresso alle ore 9:40 è di seguito riportato: CTPI: 3 turni (nel caso che le uscite restino invariate come da indicazioni ricevute dalla Dirigente scolastica)
Gazzada – L’incremento del servizio è pari a: CTPI: 2 turni
Bisuschio – L’incremento del servizio è pari a: CTPI: 2 turni (qualora non varino gli orari di uscita rispetto all’orario di settembre)
Tradate – L’incremento di corse è pari a: CTPI: 2 turni FNMA: 8 turni STIE: 1 turno Totale: 11 turni aggiuntivi
Sesto Calende – L’incremento del servizio è pari a: Beltramini&Gianoli: 1 turno; CTPI: 2 turni
Somma Lombardo – L’orario di servizio previsto porta ad un incremento di corse come di seguito indicato: SACO: 1 turno giornaliero
Gallarate – L’incremento complessivo del servizio è pari a: Beltramini&Gianoli: 1 turno giornaliero; AMSC: 3 turni giornalieri
Busto Arsizio – L’incremento complessivo del servizio è pari a: STIE: 9 turni
Saronno – L’incremento di corse nel giorno medio feriale considerate le specificità di orario adottate è di seguito riportato: FNMA: 6 turni
Ad eccezione degli ambiti di Luino, Saronno e Gazzada per i quali sono accordati orari differenziati rispetto allo standard provinciale, si procederà all’adeguamento dell’offerta in coerenza con i nuovi orari per i plessi di Gavirate, Tradate e Saronno e, per i restanti ambiti, ad una puntuale revisione ed eventuali adeguamenti di singole corse qualora necessario per orario o per eccedenza dei limiti di carico a bordo autobus.
“A tal proposito – si legge nel documento – è nelle facoltà dell’Agenzia valutare soluzioni di riduzione dell’affollamento a bordo degli autobus in coerenza con le normative vigenti mentre non sarà possibile garantire, per quanto di sua competenza, la limitazione degli assembramenti negli spazi pubblici ove sono localizzate le fermate”.
(A cura di Mariangela Gerletti)
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