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Il complicato progetto di una ciclabile lungo l’Arno

Tra zona ospedale e Arnate: Legambiente l'aveva proposta nel 2016, l'amministrazione Cassani l'ha modificata, ma è stata bocciata. E ora? Facciamo il punto (anche su Corso Leonardo Da Vinci)

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Si farà mai la ciclopedonale lungo l’Arno tra il centro e Arnate? Lo chiede Legambiente, che lamenta la mancata realizzazione del progetto, previsto dal Bilancio Partecipato 2016. Una vicenda che si riconnette però anche con atti successivi.

Legambiente, con altre associazioni, ha ritirato fuori il tema qualche giorno fa, con una lettera inviata a Palazzo Borghi. «Le associazioni WWF, Legambiente, Amici della Terra e LIPU, attualmente attive nella nostra città per la valorizzazione della qualità urbana, ambientale e paesaggistica, chiedono chiarimenti circa la mancata realizzazione del progetto presentato nell’anno 2016, relativo alla riqualificazione della sponda dell’Arno e presentato dalla associazioni locali FAI, WWF e LIPU con il seguente titolo: Progetto di sistemazione ambientale dell’argine del torrente Arno da via Galilei fino a via Pietro da Gallarate».

Legambiente e le altre associazioni ricordano che il progetto era stato sostenuto dai voti del bilancio partecipato, «promosso e finanziato con Deliberazione di Giunta comunale n. 86 del 16/05/16». Il progetto in effetti era tra quelli vincitori del 2016.

Nel frattempo, però, ci sono stati anche altri atti. L’amministrazione Cassani aveva rispolverato un pezzo di quel progetto, come parte di una interconnessione ciclabile che unisse la zona dell’ospedale ad Arnate: una soluzione alternativa alla ciclabile su Corso Leonardo Da Vinci, che l’assessore Rech ha sempre criticato (la ciclabile comunque esiste ancora oggi). Per questo il Comune aveva appunto ripreso l’idea di realizzare quel che nel 2016 era indicato come “passaggio ciclopedonale da via Colombo con sbocco su via Pietro da Gallarate“, comprensivo della “rimozione/demolizione dei manufatti esistenti, delle recinzioni e il loro rifacimento”.

Il progetto però non è andato in porto: è stato bocciato dalla Regione ed escluso quindi dai finanziamenti dell’ultimo bando. Di certo l’intervento era decisamente più oneroso, perché Palazzo Borghi aveva ipotizzato un costo di 394mila euro. Com’è possibile che prima costasse 17mila euro?
Cosa è successo? Secondo l’ex assessore all’urbanistica Pignataro «si è scoperto che occorreva espropriare alcuni terreni» e quindi al momento degli approfondimenti sulla fattibilità tecnica si sarebbe fermato tutto.

Parte (un po’ più) da lontano l’assessore Rech: «In via Renzo Colombo è stata fatta una ciclabile sulle sponde dell’Arno, senza chiedere autorizzazione da Aipo. In più c’è una recinzione che è stata autorizzata dal Comune fin dagli anni Settanta, pur su suolo demaniale e nel frattempo l’Arno si è anche “mangiato” la sponda».

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Via Renzo Colombo nel tratto finale, con ciclabile costruita negli anni Duemila che finisce nel nulla (la foto è antecedente al taglio degli alberi operato da Aipo)

Di qui la ridefinizione del progetto, che spiega il lievitare dei costi sulla proposta più recente: «Noi avevamo previsto una passerella a sbalzo sul torrente» continua Rech. Il completamento era previsto per giugno 2021, ma come detto il progetto è stato bcciato dalla Regione  . «Nel frattempo però Aipo è intervenuta posando l’estate scorsa massi ciclopici per ricostruire la sponda. A questo punto pensiamo a realizzarla sopra la nuova sponda, ma questa volta previo accordo con Aipo. Ci stiamo ancora lavorando».

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Lo stato attuale dell’area: a sinistra via Renzo Colombo con i circa 100 metri di ciclabile esistente, a destra via Pietro da Gallarate. Nel mezzo l’area lungo l’Arno dove si dovrebbe realizzare il collegamento

Insomma: il collegamento lungo via Colombo non sarebbe comunque superato, ma in via di ridefinizione, diciamo così.

E Corso Leonardo Da Vinci? “Io tornerei al senso unico”

Per ora, in questi anni di amministrazione Cassani, non si è messo mano alla ciclabile sull’asse principale tra centro e Arnate, Corso Leonardo Da Vinci. È un’opera che la Lega – di fatto azionista quasi unico di maggioranza – ha sempre contestato. Rech non la ama, ma esiste e ci sono anche alcuni problemi oggettivi (ad esempio: l’ingresso e uscita “a gomito” su Piazza Giovine Italia) cui nessuno ha comunque messo mano.

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La ciclabile di Corso Leonardo Da Vinci, realizzata nel 2013-14, che affianca il marciapiede rimanendo all’interno degli alberi

Sarà modificata? Rech non nasconde di volere una soluzione più radicale: «A parere dell’assessore bisognerebbe rimettere a senso unico Corso Leonardo Da Vinci, destinando una corsia solo alle biciclette e ai pullman. Chiederemo agli abitanti della via cosa ne pensano: preferite mantenere il doppio senso e la ciclabile o tornare al viale a senso unico e con la corsia verso piazza Giovine Italia riservata alle bici e ai pullman?».

 

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Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 02 Febbraio 2021
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