In un mese trovati 131 passeggeri positivi al coronavirus in arrivo dall’Inghilterra
I controlli obbligatori di Ats Insubria su chi arriva dalla Gran Bretagna hanno permesso di scoprire alcuni passeggeri contagiati nonostante alla partenza avessero l'esame negativo
Centotrentuno tamponi positivi di passeggeri in arrivo dalla Gran Bretagna. Per arginare la variante inglese, il Ministero della Salute ha reso obbligatorio il tampone per tutti i viaggiatori in arrivo da aeroporti britannici.
Prima di salire sull’aereo, tutti devono mostrare il risultato di un’indagine molecolare o antigienica effettuata nelle 72 ore precedenti. Nonostante questo requisito fondamentale, Ats Insubria sui 2924 tamponi effettuati tra il 29 gennaio e l’8 febbraio, ne ha trovati 131 positivi. Ci sono stati voli in cui si sono riscontrati anche 14 positivi o 19 come il 29 gennaio scorso su un volo di 327 passeggeri. Tutti i giorni di attività di indagine diretta da parte di Ats allo scalo si è individuato qualche passeggero positivo. Solo un giorno, il 31 gennaio scorso, su 128 test eseguiti non è stato rilevato alcuna positività.
Il livello di allerta, dunque, è molto elevato: i piccoli focolai registrati a Viggiù hanno preoccupato le autorità sanitarie che hanno avviato un test a tappeto tra gli alunni e gli operatori scolastici. Erano già in quarantena per alcuni casi quando un nuovo picco ha indotto a accendere i riflettori sui contagi. La scorsa settimana sono stati effettuati oltre novanta tamponi di cui almeno 5 sono risultati positivi.
La presenza dello scalo di Malpensa è un polo di ingresso molto delicato: il ministero prevede l’obbligatorietà dei controlli solo se in arrivo da alcuni paesi particolari come Gran Bretagna e Brasile. Negli altri casi è sempre richiesta l’autoregistrazione con la compilazione di un modulo. Nella gran parte dei paesi europei è sufficiente presentare un tampone negativo o mettersi in quarantena 14 giorni. Alcuni i passeggeri, però, arrivano da aeroporti non a rischio ma che sono semplicemente uno scalo intermedio di viaggi pèiù lunghi e da zone osservate speciali.
Sotto i riflettori anche i frontalieri su cui Ats Insubria vorrebbe avviare un monitoraggio coinvolgendo i comuni di confine. Un’attività già completata con Cremenaga e che ha dato esiti indicativi.
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