Poli di quartiere, “superscuola”, parchi: su cosa punterà la rigenerazione urbana a Gallarate?
Il bando regionale potrebbe portare milioni di euro per la riqualificazione delle proprietà comunali. Maggioranza e minoranza stanno provando a discuterne insieme
Dall’Unione Europea potrebbero arrivare milioni di euro (fino a 15) e Gallarate si confronta su quali carte giocare, per partecipare al bando sulla rigenerazione urbana. O meglio: ne discutono i partiti, perché la scadenza è già troppo vicina (18 marzo) e c’è da mettere insieme una proposta credibile. Per una volta, pare che non ci siano barricate contrapposte: venerdì sera c’è stato il primo incontro tra i capigruppo del consiglio comunale, per trovare un progetto condiviso
«Un ottimo banco di confronto serio su un tema che interessa tutta la città, indipendentemente da chi sarà sindaco» dice Donato Lozito, presidente del consiglio comunale. «Ci siamo ripromessi di lavorare per portare a casa un finanziamento su un progetto il più possibile condiviso». La prossima riunione sarà già mercoledì.
I finanziamenti sono europei, ma il bando è gestito da Regio e: scade il 18 marzo e possono accedere solo le città sopra i 50mila abitanti, che sono solo una quindicina, quindi il valore economico potrebbe essere elevato. Obbiettivo: rigenerazione urbana, vale a dire un progetto per ricostruire o riqualificare parti della città che sono vetuste. Ma attenzione: devono essere proprietà pubbliche (una scuola, un edificio dismesso, ma anche un terreno abbandonato) e bisogna puntare prima di tutto a intercettare esigenze di giovani, anziani, donne, categorie svantaggiate.
Sostanzialmente fin qui ci sono due “cordate”: quella del centrodestra uscente, con il sindaco Cassani, e quella del centrosinistra che sostiene Margherita Silvestrini. Due gruppi che hanno lavorato a idee diverse ma che potrebbero trovare un accordo.
Le idee del centrodestra per la rigenerazione urbana a Gallarate
Il centrodestra ha messo insieme una serie di proposte. Quella forse più significativa è l’idea di un’unica grande scuola che faccia da riferimento per centro, Arnate e Madonna in Campagna, da costruire al posto dell’area mercato. Si tratterebbe di un istituto comprensivo con scuole primarie, medie ed eventualmente anche una scuola materna.
La proposta richiederebbe ovviamente di trovare una nuova area mercato (il Pgt Bossi-Mucci ipotizzava tra viale Milano e la ferrovia). L’altro aspetto è la necessità poi di pensare a un futuro diverso per le scuole dei tre rioni coinvolti, per evitare che cadano nell’abbandono, come a volte accade.
Quanto alle altre proposte, c’è l’idea di mettere mano alla zona di via Forze Armate tra Arnate, Madonna in Campagna e via Torino. Qui l’ipotesi è di fare un centro di aggregazione (c’era invece qualche malumore sull’ipotesi di mettere qui il mercato. Al campo opposto della città, a Moriggia, si punterebbe a creare un nuovo spazio scolastico riqualificando la scuola materna. A Cascinetta si vuole mettere mano alla viabilità in piazza don Labria e dell’asilo Baracca (mentre c’è qualche dubbio sulla possibilità di mettere mano alle case popolari sulla piazza, «perché in passato la Regione era già intervenuta su una parte e quindi servirebbe una delibera regionale», dice Lozito).
A Madonna in Campagna c’è l’idea di ripartire dall’area del “Casermone”. A Caiello e Cascinetta si è pensato anche ad un polo scolastico condiviso tra i due quartieri
Le idee del centrosinistra per la rigenerazione urbana a Gallarate
Il centrosinistra che sostiene Margherita Silvestrini ha usato un approccio centrato soprattutto sull’idea delle scuole di quartiere come “motore“, ma ha insistito molto anche su nuovi parchi, individuando poi degli assi principali da attrezzare con alberi e percorsi ciclopedonali. Quanto al versante della residenza, si punta soprattutto al recupero di edifici datati bisognosi di intervento.
Silvestrini ha presentato quattro distinte proposte: una su Crenna, una su Madonna in Campagna, una su Moriggia e una sull’area che sta a cavallo di via Curtatone, quindi tra Cascinetta e Cajello, con collegamento anche alle Azalee di là della ferrovia. L’idea è che si debba puntare su un comparto, individuando insieme quello con più chance per il bando. Il dettaglio è in questo articolo.
Affinità e divergenze
Ovviamente – tra centrosinistra e centrodestra – ci sono proposte che si sovrappongono e altre che invece sono piuttosto differenti. «Ci sono proposte che convergono, ad esempio sulla rigenerazione delle periferie, a Moriggia, a Madonna in Campagna» dice ancora Lozito.
Ad esempio su Cajello e Cascinetta entrambe le “cordate” sembrano puntare sull’asse di via Curtatone, che unisce i due quartieri e ha ancora terreni comunali a disposizione. Anche l’idea di un sottopasso verso le Azalee per mettere in rete tre quartieri pare sia simile. Su Moriggia il gruppo dei centristi di Donato Lozito (che comprende anche gli architetti Luini, Moglia e Carù) ha elaborato una proposta incentrata sulla riqualificazione della scuola materna, che è uno degli elementi che ritorna anche nel progetto per Moriggia presentato da Silvestrini.
Non mancano le divergenze. Quella forse più significativa è proprio sul modello legato alla scuola: il centrosinistra, nei suoi quattro progetti, ha previsto la riqualificazione delle scuole esistenti, per farne non solo luoghi educativi ma anche poli di quartiere, centrali nell’identità dei rioni e nei percorsi principali da riqualificare.
L’approccio del centrodestra è invece tutto diverso: ha messo in primo piano l’idea della “superscuola” che consenta di accorpare poli esistenti, che sia quella più ambiziosa nell’area mercato o quella (alternativa) tra Cajello e Cascinetta. L’idea alla base è che l’Italia è in crisi demografica e le scuole esistenti risulteranno eccessive come spazi e dunque troppo dispendiose.
Prossime tappe
Come detto, il prossimo incontro è mercoledì. Si cercherà una convergenza: il centrosinistra crede che si debba identificare il progetto migliore, quindi puntando su uno-due quartieri dove sia più facile trovare elementi che rispondano alle esigenze del bando (va comunque detto che, quanto a spazi pubblici, pressoché tutte le periferie hanno bisogni e spazi di investimento). Visto anche i tempi ristretti, c’è un certo accordo sull’idea di doversi affidare a progettisti specializzati in bandi, per formalizzare la proposta. «Molto probabilmente daremo un incarico a società specializzata» dice Donato Lozito.
Altre occasioni per la rigenerazione urbana a Gallarate
Peraltro il bando europeo-regionale non è l’unica occasione aperta sul fronte della rigenerazione urbana: il 12 marzo scade un altro bando, con finanziamento massimo di 500mila euro (dunque assai più limitato). Poi c’è il tema delle norme della Legge regionale 18: su questo c’è molta distanza tra centrosinistra e centrodestra, ne parleremo.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
lenny54 su Entrano in vigore le nuove tariffe "metropolitane", Saronnese e Busto più vicine a Milano
Felice su Fucile d'assalto e mitragliette nella casa dell'ex ispettore di Malpensa
lenny54 su In vendita casa Bossi, villa simbolo della "Lega di una volta"
lauralaura su Ospedali troppo caldi: la Regione comprerà i condizionatori
gcbiakmw su Lo spinello fa male
Rita Campiotti su Torna IceOut, qual è la vostra gelateria preferita?
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.