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Gli “invisibili” di Air Italy ora si appellano al ministro Giorgetti

1400 posti di lavoro cancellati, la cassa integrazione che finirà a giugno: dentro la crisi dell'aviazione civile c'è il dramma della compagnia di base a Malpensa e Olbia, cancellata da un giorno all'altro a inizio 2020

I flash mob a Malpensa contro la chiusura di Air Italy

Niente cassa integrazione Covid: Air Italy chiude all’ipotesi, nel primo incontro con le parti sindacali dopo l’avvio dei 1400 licenziamenti tra Olbia e Milano Malpensa.

Il primo incontro (a distanza) tra azienda e organizzazioni sindacali, non ha visto la presenza dei liquidatori della compagnia, Enrico Laghi e Franco Lagro, ma i vertici aziendali si sono sbilanciati su due punti: l’assenza di prospettive alternative alla fine della compagnia (che è appunto in liquidazione) e l’intenzione di non chiedere l’attivazione della Cassa Integrazione Covid, strumento che sta sostenendo tutto il settore dell’aviazione civile e a cui invece Air Italy non intende ricorrere, considerando mancanti le condizioni.

I sindacati, assieme ai lavoratori di Air Italy, ora sperano in un incontro urgente con il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, per capire come affrontare il nodo del sostegno al reddito dopo il 30 giugno, quando scadrà la Cassa straordinaria.

«Inammissibile che 1350 famiglie vengano private del sostegno al reddito messo a disposizione dallo Stato italiano» ha dichiarato Marco Bardini segretario regionale Anpav, che ha indicato nei vertici di Air Italy gli autori di «uno dei più grossi disastri industriali del nostro Paese».

Non c’è solo il tema del sostegno al reddito: «La richiesta del passaggio alla cassa integrazione per Covid non è solo dettata dalla necessità di dare più tempo a questi lavoratori, ma di dar loro la possibilità di usufruire delle politiche attive del lavoro»ricordava Antonio Massafra, segretario provinciale della Uil di Varese.

I flash mob a Malpensa contro la chiusura di Air Italy

La CIGS per i lavoratori Air Italy era stata sbloccata nell’agosto 2020, con un intervento governativo per sottrarre il personale della compagnia – di base a Olbia e Malpensa – dalla situazione nata dalla decisione della compagnia (o meglio: dell’azionista di maggioranza, Qatar Airways) di avviare la liquidazione, a gennaio 2020. Di lì a poco la compagna ha cessato le operazioni, a fine febbraio: proprio in quei giorni scoppiava l’emergenza Covid in Italia, che ha fatto finire la vicenda Air Italy in secondo piano, anche dentro a una generale crisi dell’aviazione civile. Ma il disastro lavorativo resta e ha ancora bisogno di risposte.

Pubblicato il 08 Aprile 2021
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