Arriva a Cardano al Campo la prima famiglia di rifugiati afghani
Sono in totale otto persone legate da parentela, evacuate nelle settimane scorse da Kabul per canali ufficiali. In totale sono oggi 56 i profughi assegnati alla provincia di Varese
![Generica 2020](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2021/09/generica-2020-1246848.610x431.jpg)
Arrivano questa mattina – giovedì.16 settembre – i primi rifugiati afghani assegnati alla provincia di Varese: affidati ad Exodus, saranno accolti in un’abitazione a Cardano al Campo, vicino all’aeroporto di Malpensa.
«Si tratta di otto persone, tutte appartenenti allo stesso nucleo familiare» spiega Roberto Sartori, responsabile della cooperativa, già attiva nell’accoglienza ai profughi. «Li ospiteremo in un’abitazione che era già usata come centro di accoglienza e che è stata adattata».
A differenza dei richiedenti asilo visti negli anni scorsi – che arrivavano per lo più singolarmente e per lo più dall’Africa – il grosso degli afghani evacuati da Kabul è composto da nuclei familiari (foto: chiesadimilano.it). «Probabilmente accoglieremo anche altre quattro persone che fanno parte della famiglia allargata».
Rispetto alle sommarie informazioni di due settimane fa, ora – a un mese esatto dalla caduta di Kabul in mano ai talebani – il quadro inizia ad essere più chiaro anche sui numeri complessivi: alla provincia di Varese dovrebbero essere assegnati 56 profughi, che la Prefettura “smista” alle realtà (già strutturate) che hanno risposto ad apposito bando d’urgenza pubblicato all’inizio di settembre. Il dato della provincia di Varese è in linea con le previsioni iniziali: in totale gli afghani salvati sono 4890 – 2.136 uomini, 1.301 donne e 1.453 bambini – e dunque facendo una media ognuna delle cento province italiane dovrebbe accoglierne in media- appunto – una cinquantina.
«Sarà una sfida anche per noi interagire con persone afghane, nuclei familiari» continua Sartori di Exodus, che negli ultimi anni ha seguito l’accoglienza di profughi di guerra (come quelli dalla Libia) e di migranti richiedenti asilo, per lo più dall’Africa. «Ho parlato anche con il sindaco Maurizio Colombo, che già si era confrontato con la Prefettura sulla possibilità di accogliere, pur non avendo disponibilità di immobili comunali».
La condizione degli afghani evacuati da Kabul è molto diversa da quella dei richiedenti asilo con cui si ha avuto a che fare nell’ultimo decennio, trattandosi di persone che collaboravano con l’Italia e la Nato e sono dunque già riconosciute “a monte”, essendo state portate in Italia per canali ufficiali (gli aerei dell’evacuazione).
Il presidente del Consiglio Mario Draghi aveva detto in conferenza stampa che «è stata data loro la condizione di rifugiati», uno status che consente di vivere stabilmente in Italia. Secondo altre fonti – ad esempio la Caritas ambrosiana – i profughi sono ancora nello stato di richiedenti asilo, anche se per quelli già arrivati a Milano nei giorni scorsi sono già fissati i colloqui in Prefettura.
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