Green pass obbligatorio sui luoghi di lavoro dal 15 ottobre: “Coinvolte 23 milioni di persone”
Il governo ha dato il via libera al provvedimento che riguarderà sia il settore pubblico che quello privato. Chi non dovesse presentare la certificazione sarà sospeso senza stipendio
Il green pass diventa obbligatorio in tutti i luoghi di lavoro. Il Consiglio dei Ministri ha infatti dato il via libera all’unanimità al nuovo decreto legge per l’estensione del certificato verde a tutti i luoghi di lavoro. «La novità è che è una strategia universalistica -ha commentato il ministro Renato Brunetta- perchè andiamo a toccare tutto il mondo del lavoro pubblico e privato e per il privato dipendente e autonomo, un insieme di 23 milioni di lavoratori». Il provvedimento entrerà in vigore il 15 ottobre prossimo e rimarrà valido fino al 31 dicembre.
Chi non dovesse presentare la certificazione sarà sospeso, non licenziato. Il provvedimento di sospensione scatterà subito per i lavoratori privati, mentre per i dipendenti pubblici avverrà dopo cinque giorni. Nel testo si legge infatti che per i lavoratori privati se “comunicano di non essere in possesso della certificazione verde o qualora risultino privi al momento dell’accesso al luogo di lavoro, sono sospesi dalla prestazione lavorativa, al fine di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori, e, in ogni caso, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro. Per il periodo di sospensione non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento”.
Nel settore pubblico l’obbligo varrà per il personale “delle Autorità amministrative indipendenti, ivi comprese la Commissione nazionale per la società e la borsa e la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, della Banca d’Italia, nonché degli enti pubblici economici e degli organi di rilievo costituzionale”.
L’obbligo di Green pass per l’ingresso nei luoghi di lavoro vale per tutti i lavoratori privati, dunque sono inclusi gli autonomi e i collaboratori familiari. In questo caso la norma dispone infatti che “chiunque svolge una attività lavorativa nel settore privato è fatto obbligo, ai fini dell’accesso nei luoghi in cui la predetta attività è svolta, di possedere e di esibire su richiesta la certificazione verde”.
Sul tema tamponi il governo ha accolto la richiesta degli enti locali sulla durata di validità del tampone che sarà di 72 ore per i test molecolari. La gratuità sarà però prevista solo per gli esenti previsti dalla circolare del ministero della salute
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