Emozioni d’alta quota: il Cai Gallarate racconta i suoi “100 anni di montagna”
Alla vigilia del centenario 1922-2022, è in libreria il volume dedicato alla storia della sezione gallaratese, tra imprese anni Venti, evoluzione tecnica, nuove discipline, rifugi
È in libreria da qualche giorno il libro che il Cai di Gallarate ha preparato in occasione del centenario della fondazione della sezione che ricorrerà nel 2022. La sezione gallaratese, condotta dal presidente Antonio Maginzali, con la pubblicazione del volume, compie un primo passo nel nutrito programma di eventi che celebreranno degnamente il suo secolo di storia.
Il bel volume “100 anni di montagna” è ricco di illustrazioni e di testimonianze.
In copertina c’è una bellissima fotografia scattata nell’agosto 1925 sulla Punta d’Arbola, montagna amata e spesso raggiunta dai gallaratesi e che fa da sfondo al lago dell’Alpe Devero.
Celebrandosi il centenario, si è voluto raccontare l’ambiente, i fatti e le persone che dal 1922 intrapresero l’avventura di fondare e dirigere la sezione organizzandosi per la pratica dell’alpinismo e, con il tipico
spirito pionieristico gallaratese, introdurre l’allora nuovissima pratica dello sci con la partecipazione agonistica e con l’organizzazione di importanti competizioni.
Si ricordano nel volume anche alcuni personaggi che sul finire del secolo scorso hanno avuto ruoli attivi nell’attività alpinistica e nella direzione della sezione.
L’attualità del nostro alpinismo è raccontato dall’evoluzione della Scuola di Alpinismo e di Scialpinismo Colibrì, con le innovazioni che in questo quarto di secolo sono intervenute “sull’andare in montagna”.
Nei vari capitoli è illustrato lo stato delle pratiche introdotte negli ultimi decenni, dallo svilupparsi dell’escursionismo come disciplina autonoma e l’affermarsi dell’escursionismo invernale con le ciaspole e il ciclo escursionismo o mountain bike.
Al capitolo in cui si parla della speleologia, da decenni presente nell’attività sociale, si trova aggiunto ora anche un bel gruppo specializzato in torrentismo o canyoning.
Gli amici della sottosezione di Casorate Sempione testimoniano in un capitolo la loro grande attività sociale specialmente indirizzata all’Alpinismo Giovanile.
I rifugi del CAI Gallarate hanno avuto evoluzioni importanti. Il rifugio Enrico Castiglioni all’Alpe Devero è inserito in itinerari escursionistici e scialpinistici internazionali: nel loro originale articolo i gestori Barbara e Michele raccontano il ruolo determinante delle donne nella conduzione del rifugio.
Il Rifugio Pietro Crosta, che veniva aperto solo d’estate, è stato adeguato e funziona tutto l’anno: è diventato una delle mete invernali predilette dell’Ossola e d’estate è sugli itinerari preferiti dai cultori della mountain bike. Marina e Enrico, gestori del Rifugio Crosta all’Alpe Socio, raccontano la loro esperienza personale e il loro amore per l’Ossola e per l’Alpe Solcio.
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