Rifondazione Comunista in piazza a Cassano contro il caro-bollette e “quota 100”
Il partito della sinistra sta portando avanti una campagna nazionale per il sostegno ai bassi redditi esposti ai rincari dell'energia e contro l'abolizione di "Quota 100"
Sabato 12 febbraio Rifondazione Comunista sarà su viale Rimembranze a Cassano Magnago, con la campagna nazionale contro il carovita.
È l’iniziativa portata avanti dal partito della sinistra in tutta Italia, dalla Val D’Aosta alla Sicilia, con presidi, volantinaggi e raccolta firme. “Contro la manovra di bilancio del governo Draghi e contro due provvedimenti dal carattere antipopolare: l’aumento delle bollette di gas e luce e il ripristino della Legge Fornero sulle pensioni con l’abolizione di quota 100″.
“Con l’aumento delle bollette si colpiscono duramente i redditi di lavoratrici e lavoratori e ceti popolari già impoveriti da decenni di riduzione generalizzata di salari e stipendi, lavori precari, mancati rinnovi contrattuali, disoccupazione. Sulle pensioni il governo Draghi continua sulla linea seguita da decenni dai governi che l’hanno preceduto, pur di non colpire le rendite e le grandi ricchezze, si bastonano i pensionati con allungamento continuo della vita lavorativa. Pensioni bassissime, tasse anche dieci volte superiori ad altri paesi europei e per moltissimi, adeguamento solo parziale all’inflazione.”
Una delle tappe della mobilitazione è appunto Cassano Magnago, dove il PRC sarà presente dalle 14:00 in via delle Rimembranze: «Raccoglieremo le firme delle cittadine e dei cittadini, da inviare al governo attraverso le prefetture, sulle nostre proposte».
«Contro gli aumenti delle bollette si taglino i profitti delle grandi aziende che distribuiscono e vendono il gas e l’energia elettrica come è stato fatto in Spagna; si eliminino oneri di sistema obsoleti, si dia finalmente un taglio alle accise, alle addizionali regionali e all’IVA, tasse pagate in prevalenza dai ceti popolari» dicono dal partito comunista. «Per le pensioni proponiamo di respingere l’imbroglio di quota 102; per gli uomini la pensione a 60 anni o con 40 di contributi; per le donne la pensione a 55 anni o 35 di contributi; che si metta fine alle pensioni sotto i mille euro e l’adeguamento integrale delle pensioni all’inflazione».
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