In treno sul Lago Maggiore: Caravaggio e Donizetti rivoluzionano le linee
Ecco gli step previsti per l'introduzione di nuovi treni,c he miglioreranno l'accesso alle località come Luino, Arona, Sesto Calende, Laveno, Stresa. Buone notizie anche sul trasporto bici (aspettando l'accesso su tutti i treni)
Un anno di successivi step, per arrivare a dare una spinta in più al trasporto ferroviario verso il Lago Maggiore, servito da ben tre diverse linee facenti capo a Milano.
Il piano di ammodernamento della flotta è già in corso da un anno e mezzo, ma sono previsti ulteriori incrementi nell’arco del 2022, come emerso dalla relazione di Trenord al Pirellone. Nel 2022 è infatti prevista l’immissione di 68 nuovi convogli, «portando il totale di nuovi treni a 109, un quarto del totale» a livello lombardo, ha spiegato l’ad di Trenord Marco Piuri.
I nuovi treni verso Sesto Calende, Arona e la sponda piemontese del Lago Maggiore
E queste nuove immissioni daranno appunto una spinta potente in particolare all’area del Lago Maggiore: i nuovi “Caravaggio” – treni ad alta capacità – entro la fine del 2022 i Caravaggio effettueranno la totalità del servizio sulle linee Milano-Domodossola, linea principale, a carattere interregionale, che negli ultimi dieci anni era stata la più svantaggiata nella distribuzione di nuovi treni. I nuovi Caravaggio qui risultano importanti perché servono l’area metropolitana milanese (Legnano, Gallarate, Busto Arsizio) e assicurano un comodo accesso anche alla zona più turistica, come Sesto Calende, Arona, tutta la sponda piemontese, Verbania e l’Ossola.
La prima corsa di un Caravaggio sulla linea da Milano ad AronaI nuovi treni avevano debuttato su questa linea nell’aprile 2021 – con 22 corse, qui l’articolo – e già con l’ultimo cambio orario si è arrivati a garantire con nuovi treni ben 36 corse, quasi la totalità. Nel 2022 verrà completato il rinnovo, eliminando le ultime composizioni vecchio tipo (fino a pochi anni fa erano molto diffuse le carrozze MDVC, a pianale alto e d’accesso piuttosto scomodo).
Analoga e più ampia sarà poi la sostituzione del materiale sulla Milano-Varese-Porto Ceresio, che dà accesso a un altro lago, quello di Lugano (Ceresio).
Ora: i nuovi treni non risolvono tutti i problemi, perché per esempio la linea Milano-Gallarate è molto trafficata e soggetta a possibili ritardi a catena. Ma di sicuro i materiali nuovi riducono il rischio di guasti e garantiscono più comfort.
I nuovi treni per la “sponda magra” del Lago Maggiore?
Tra giugno e settembre 2022, in due step, i Caravaggio saranno introdotti anche sulla linea Milano Cadorna-Saronno-Varese-Laveno, altro asse di accesso al lago Maggiore: i nuovi treni consentiranno di coprire prima il 20% e poi il 40% delle corse, a beneficio dei pendolari e anche dei turisti diretti a Laveno, la bella località collegata anche con l’antistante Verbania, sulla sponda piemontese (da settembre 2022 anche sulla linea per il lago di Como il 20% delle corse sarà con Caravaggio)..
Laveno è anche raggiunta dai treni della linea Milano-Gallarate-Luino. Linea meno trafficata rispetto alle altre due, è già oggi dotata dei nuovi treni “Donizetti” (introdotti nel 2020) e dei Flirt delle linee transfrontaliere TiLo: questi nuovi convogli assicurano l’80% delle corse complessive.
Il Donizetti a LuinoE il trasporto bici?
I nuovi treni sono dotati anche di spazi individuati per il trasporto delle biciclette. È un particolare non da poco: con una scelta precisa (non poco criticata, anche dalle associazioni per la promozione della bici) Trenord ha infatti limitato il trasporto delle due ruote solo alle linee attrezzate con mezzi moderni.
Il compartimento bici di un DonizettiAllo stato attuale – stando alla lista sul sito Trenord – il trasporto bici è consentito sulla Milano-Gallarate-Luino, su sedici corse per Porto Ceresio, ventisei corse sulla linea da/per Domodossola, mentre la Milano-Saronno-Laveno non ammette bici.
È un passo avanti, considerato che per esempio un anno fa la linea per Porto Ceresio non era accessibile. Ora che aumenta il numero di convogli c’è da aspettarsi che si torni sempre più a un’offerta universale di trasporto bici, che consenta cioè di salire in treno senza dover controllare se la due ruote è ammessa o meno.
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