La Caritas prepara la canonica di Madonna in Campagna per i rifugiati dall’Ucraina
Le parrocchie di Gallarate si stanno attivando per l'accoglienza. Lo spazio scelto sarà gestito dall'Associazione Sant'Eurosia, che già si occupa della casa che assiste persone in difficoltà in città
Le Caritas della Città di Gallarate preparano la canonica di Madonna in Campagna per i rifugiati dall’Ucraina.
Sarà gestita dalla associazione Sant’Eurosia, che già garantisce la continuità della omonima casa di accoglienza per persone in difficoltà (ad Arnate).
In città, attualmente, sono ospitati 91 rifugiati ucraini, di cui 44 sono bambini o ragazzi minorenni.
Le Caritas cittadine, come avvenuto per le altre Caritas, «hanno raccolto da subito segnalazioni di disponibilità a dare aiuto ai profughi della guerra in Ucraina e, allo stesso tempo, hanno ricevuto richieste di aiuto di famiglie dove erano in arrivo profughi, soprattutto a causa di legami di parentela con collaboratrici familiari di quel paese» raccontano don Riccardo, don Giovanni, don Mauro, don Luigi, i parroci delle quattro Comunità pastorali cittadine.
«Abbiamo allora attivato con le altre Caritas del decanato un riferimento presso la segreteria di decanato per raccoglie disponibilità e bisogni». All’inizio si era pensato a un’altra soluzione: i Gesuiti dell’Istituto Aloisianum avevano segnalato al prevosto mons. Riccardo Festa, la disponibilità di un loro spazio presso il loro Istituto; si tratta precisamente di dieci camere già adibite ad abitazione di insegnanti. «I Gesuiti chiedevano che tutta la gestione cadesse però sotto la responsabilità diretta delle parrocchie cittadine. Dopo una prima visita all’ambiente ed una seconda più approfondita si sono verificati i limiti e alcune criticità della struttura che al momento hanno indotto a lasciare in sospeso questa soluzione; ci siamo perciò orientati verso un’altra struttura equivalente come capacità di accoglienza, ma più funzionale».
La scelta è ricaduta appunto sulla Casa canonica di Madonna in Campagna che dispone di sette ampie stanze, oltre alla cucina e a un grande soggiorno; in base alla configurazione dei gruppi familiari potrebbe ospitare fino a venti posti.
Per gestire in regola l’ospitalità in uno spazio istituzionale quale la casa parrocchiale e per fare gli interventi necessari di adeguamento, il parroco e il consiglio affari
economici della parrocchia hanno condiviso la disponibilità dell’Associazione Santa Eurosia a farsene carico. L’Associazione è nata dal voto del 12 settembre 2020 proprio presso il Santuario di Madonna in Campagna, per dare una casa di emergenza a chi non ha casa. I suoi soci fondatori e gli altri che si sono aggiunti sono
espressione delle diverse attività caritative delle parrocchie cittadine.
«L’Associazione ha già avviato una supervisione tecnica alla casa per definire il progetto di adeguamento. Nei prossimi giorni preciseremo il progetto così da individuare gli interventi necessari e il servizio da attivare per accogliere in modo adeguato le persone in arrivo, con tutte le complesse esigenze di adulti, di bambini e, comunque, di persone fuggite da una guerra e che magari devono anche tenersi in contatto con familiari rimasti al paese».
È stato infine stato individuato anche un appartamento per un nucleo familiare (anche numeroso) presso la parrocchia Sant’Alessandro di Cascinetta.
«Le parrocchie della città si stanno organizzando per gestire in modo coordinato e condiviso i loro progetti e si tengono in dialogo con l’Amministrazione comunale e con padre Volodymyr della comunità cattolica San Basilio Magno che ha come proprio riferimento la chiesa parrocchiale di san Paolo in Sciaré».
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