Dopo l’incendio a Gallarate l’Arpa rassicura sulle emissioni
Dopo le fiamme nelle prime ore di lunedì, ora l'Agenzia Regionale Protezione Ambiente esclude il "superamento delle soglie d'allarme" degli inquinanti
Dopo l’incendio e nube di fumo acre a Gallarate, a distanza di una decina di ore Arpa Lombardia dà una prima valutazione, assicurando che non c’è stato “superamento di soglie di attenzione o di allarme per i parametri monitorati”.
Le fiamme sono partite a causa del surriscaldamento di un filtro a carboni attivi dell’impianto di abbattimento emissioni di una fabbrica di tessuto-non-tessuto in via 24 maggio, quartiere Cedrate, poco prima delle 7 del mattino.
Molte persone, al risveglio e durante i primi spostamenti del mattino, hanno percepito l’odore sgradevole, alcuni hanno segnalato anche bruciore agli occhi.
I vigili del fuoco sono intervenuti con due mezzi dal distaccamento Gallarate-Busto Arsizio, avviando subito lo spegnimento. Arpa è intervenuta in posto alle 7.30, poco dopo. Già nei primi minuti i pompieri avevano escluso la presenza di inquinanti pericolosi. Questa è la valutazione data infine da Arpa:
Le operazioni dei VVF sono risultate efficaci in breve tempo; già dopo poche ore il problema delle molestie olfattive risultava di impatto significativamente minore.
I tecnici Arpa, intervenuti la mattina sia in ditta sia nelle aree urbane di Gallarate individuate con il Sindaco, hanno effettuato un sopralluogo anche con l’ausilio di strumentazione portatile da campo, non evidenziando il superamento di soglie di attenzione o di allarme per i parametri monitorati.
L’intervento Arpa è proseguito con ulteriori verifiche all’interno dell’azienda relativamente alla gestione delle emissioni in atmosfera e della gestione dei materiali ammalorati componenti il filtro.
I vigili del fuoco avevano intanto completato le operazioni in tarda mattinata. La persistenza della nube e dell’odore fastidioso nelle prime ore del mattino era legata anche alle condizioni meteo di inversione termica che limitava il rimescolo dell’aria e favoriva la permanenza al suolo delle emissioni.
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