Ferrovia Malpensa-Gallarate, “consiglio comunale negato, ci rivolgiamo al Prefetto”
Il progetto della ferrovia e soprattutto la strategia di contrasto sul piano giudiziario-amministrativo sono al centro dello scontro tra maggioranza e opposizione. Casorate Aperta denuncia e rilancia
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di Casorate Aperta, forza di minoranza di Casorate Sempione, sul progetto della ferrovia Gallarate-Malpensa, ormai “ai blocchi di partenza” dopo la bocciatura di due dei tre ricorsi al Tar (resta pendente quello di Legambiente
Come ormai tutti sappiamo, il 10 marzo è stata pubblicata la sentenza del TAR che respingeva il ricorso presentato dai comuni di Casorate e Cardano. Accusata la batosta, dopo aver assorbito il colpo abbiamo capito che rimaneva un ultimo tentativo, e di tentarlo attraverso un passaggio in consiglio comunale: il ricorso al Consiglio di Stato.
Abbiamo pensato, forse stupidamente, che avremmo trovato sostegno da parte della maggioranza, trattandosi di uno scempio ambientale ed edilizio che inevitabilmente sconvolgerà le nostre vite per molti anni a venire.
Sbagliavamo.
Il 29 marzo abbiamo inoltrato la prima richiesta di convocazione di consiglio comunale urgente, firmata da 4 consiglieri come stabilito dal regolamento. Respinta perché “era fissato un consiglio per il 31/03 e potevamo richiedere di inserire i punti all’ordine del giorno”.
Abbiamo spiegato, anche nella richiesta, che un argomento così sensibile e complesso necessitava di una discussione dedicata, ma non ci siamo dati per vinti e il 6 aprile abbiamo nuovamente inoltrato la richiesta, comunicandola per conoscenza anche al prefetto.
Oggi è arrivato un nuovo diniego da parte del sindaco, che respinge la nostra richiesta violando innanzitutto i diritti sanciti dal regolamento del consiglio comunale si consiglieri, e riportando motivazioni singolari, semplificate e pretestuose di chi ha deciso di sua iniziativa di non proseguire e rifiuta qualsiasi ulteriore forma di confronto o persino dialogo.
Se è vero che non spetta al Consiglio deliberare sulle spese legali, è altrettanto vero che queste rientrano nel bilancio, che a sua volta è competenza del consiglio comunale. Non solo, il sindaco ritiene di aver relazionato a sufficienza esponendo la nota legale in una semplice comunicazione, tentando peraltro di interpretarla a modo suo giocando sul “linguaggio tecnico” che pensava di dover semplificare per noi, che invece non solo abbiamo colto alla prima lettura, ma risultava diverso da quanto gentilmente “tradotto” dal sindaco.
Conclude infine dicendo di aver già rispettato l’impegno preso con la famosa delibera del 2018 (che non è stata approvata di sua iniziativa, è bene ricordarlo), quando appare ormai limpidamente che l’argomento non sia a lui gradito, e che la tanto conclamata trasparenza che assicurava sia soltanto l’ennesima promessa non mantenuta.
Non vediamo l’ora di sentirci dire che cosa abbiamo dimenticato questa volta, quanto siamo inesperti, o quanto siamo indirizzati, oppure ancora altre affermazioni diffamanti e false, tutto fuorché una risposta chiara e trasparente alle nostre richieste.
Nel frattempo andiamo avanti, presentiamo oggi stesso una nuova richiesta di convocazione di consiglio comunale, come è nei nostri diritti, e informiamo il prefetto. Questa è la democrazia, non va solo spiegata, va difesa ed applicata.
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