Contro la siccità il “risiko” delle acque. E il Consorzio Villoresi prepara contromisure per il futuro
Dopo tre mesi la quantità d'acqua si riduce sempre più: dal Lago Maggiore viene "smistata" di settimana in settimana, ora si riduce di altri 30 mc/s. Ma si guarda anche ad interventi strutturali per gestire meglio anche altri periodi di siccità persistente
Ogni settimana è un “risiko” delle acque, sui navigli lombardi (e non solo): togli acqua a un territorio e la dai a un altro, aumenti la portata su un canale derivato dal Ticino e la riduci dall’altro. Va avanti così ormai da quasi due mesi, sul sistema gestito dal Consorzio Est Ticino Villoresi, che così fronteggia la siccità ormai drammatica. Ma senza dimenticare di guardare oltre l’emergenza.
Andiamo per ordine. Questa settimana, martedì 19 luglio pomeriggio, si è attuata una nuova riduzione di portata di 30 mc/s. Si è ridotta di 15 mc/s la portata sulla sponda lombarda (Canale Villoresi e Navigli Grande, di Bereguardo e di Pavia) e analogamente sono stati tolti 15 mc/s erogati ai canali sulla sponda piemontese (Canale Regina Elena).
Il Consorzio ha dovuto così ridurre la portata del Naviglio Grande da 54.5 mc/s a 39.5 mc/s. Da giovedì 21 luglioil naviglio Grande (le cui acque poi “proseguono” nel Naviglio di Bereguardo e nel Pavese) è stato ridotto, secondo quanto già definito, a circa 12 mc/s, consentendo di mandare più acqua verso il Canale Villoresi, che è stato aumentato a 34 mc/s (anziché a 48 mc/s previsti nelle precedenti turnazioni.
Fin qui l’emergenza. Rispetto ad uno scenario che prospetta periodi di siccità sempre più frequenti, il Consorzio però come detto sta studiando azioni e progetti che possano consentire in prospettiva risparmi d’acqua e più in generale un’ottimizzazione della gestione idrica.
Oltre agli interventi di impermeabilizzazione (che erano stati fatti ad esempio sul Villoresi l’anno scorso e consentono di evitare dispersioni dal fondo), secondo il Consorzio “saranno determinanti opere di bacinizzazione da attuare in prevalenza sui Navigli, dove il fondo in terra, l’assenza di paratoie e la presenza di bocche ‘alte’ non consentono di norma una razionalizzazione dell’utilizzo idrico”. Bacinizzare significa avere strutture che consentano di alzare il livello solo su un tratto del canale, per esempio dove si devono raggiungere le “bocche alte”, quelle rogge che derivano l’acqua appunto in un punto elevato (e che quindi richiedono che il canale sia a massima portata).
Oggi queste operazioni richiedono interventi straordinari (nella foto sopra), mentre l’idea è di ragionare su strumenti più flessibili. Si tratterebbe di sbarramenti completamente abbattibili sul fondo, pensati per non alterare il deflusso delle acque o creare ostacolo alla navigazione.
Diverso è il caso del Canale Villoresi dove la presenza di paratoie e ture, oltre agli importanti lavori di impermeabilizzazione effettuati, hanno permesso sinora un’irrigazione efficace con il ricorso al 60% della portata normalmente utilizzata (35 mc/s su 55 mc/s).
Gli interventi di impermeabilizzazione sul VilloresiL’obiettivo per il prossimo futuro è dunque quello di contenere il consumo idrico e consentire l’irrigazione nei territori sottesi ai Navigli con interventi mirati che permettano di bacinizzare i canali e alimentare le bocche ‘alte’ anche con le portate idriche inferiori a quelle di competenza, nel rispetto del vincolo monumentale e paesaggistico cui sono soggetti i Navigli.
Eventuali paratoie sul Naviglio Grande, spiegano dal Consorzio, sono ipotizzabili nel tratto tra Abbiategrasso e Trezzano (dove sono presenti le bocche ‘alte’) e dovranno essere realizzate compatibilmente con le esigenze di navigabilità del canale. Il più antrico di Lombardia, risalente al XII secolo.
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