Il piano di Neutalia per scaldare le case di Busto e Legnano col termovalorizzatore
La società che ha rilevato l'impianto ha presentato il piano industriale da 100 milioni che guarda al 2047 e ai fondi Pnrr. Sorgeranno nuovi impianti per aumentare il recupero di materie e l'obiettivo della raccolta differenziata è l'84%
Se tutto andrà come previsto circa 20 mila famiglie tra Busto Arsizio e Legnano potranno riscaldare le loro case grazie al termovalorizzatore di Neutalia. Secondo la società che ha preso il posto di Accam si tratta di uno dei tanti esempi di economica circolare che il nuovo piano industriale presentato questa mattina contiene al suo interno: «Recuperare il calore della combustione dei rifiuti per il teleriscaldamento significa non bruciare più gas metano come è accaduto fino ad ora e, quindi, abbattere le emissioni di co2 prodotte dalle centrali che attualmente alimentano la rete».
Non male in un’epoca in cui il prezzo del gas è schizzato alle stelle ma per arrivare a questo risultato entro il 2026 bisognerà sperare che la richiesta di finanziamenti Pnrr per allacciare le due reti al termovalorizzatore venga valutata positivamente da chi detiene i cordoni della borsa: «Puntiamo ad ottenere un finanziamento che copra almeno il 70% dell’intervento da 16 milioni previsto. Siamo fiduciosi – spiega l’amministratore delegato di Neutalia Stefano Migliorini – ma se i soldi non dovessero arrivare dal Pnrr andremo avanti comunque con il piano perchè per noi è fondamentale riuscire a non disperdere il potenziale energetico generato dalla combustione».
La soddisfazione della politica
Questa mattina, mercoledì, le amministrazioni di Busto Arsizio e Legnano, insieme alle società multiutilities Agesp, Amga e Gruppo Cap che detengono, a loro volta, le quote di Neutalia, hanno presentato il tanto atteso piano industriale che – nelle intenzioni- dovrà aprire una nuova era per la gestione integrata dei rifiuti nell’ambito di un progetto di economia circolare.
«Ora abbiamo una visione che coniuga scelte politiche e tecniche» – ha commentato il sindaco di Legnano Lorenzo Radice. «Le quattro parole d’ordine sono futuro, ascolto, territorio ed energia» – ha aggiunto l’assessore al Bilancio di Busto Arsizio Maurizio Artusa (in vece del sindaco Antonelli impegnato dal Prefetto). «Oggi cambiamo la visione che i nostri predecessori ebbero 50 anni fa quando aprirono l’inceneritore» – ha detto il presidente di Agesp Francesco Iadonisi. «Abbiamo superato gli steccati e abbiamo creato una grande società che tiene in mano pubblica tutto il ciclo dei rifiuti» – ha concluso Valerio Menaldi di Amga.Per Alessandro Russo di Gruppo Cap economia circolare significa anche «presentare un progetto nuovo senza aver toccato un metro quadro di verde ma riutilizzando impianti esistenti»
Il piano industriale
Il presidente di Neutalia Michele Falcone dà una visione d’insieme del piano: «Arriviamo ad oggi con già 24 milioni investiti per il triennio 21-22-23, con una società Benefit che si è aperta al territorio e che ha acquisito la proprietà dell’impianto. Il nostro obiettivo è ridurre l’impronta ecologica di questo sito attraverso tecnologie che riducono la co2 riutilizzando scorie e ceneri, portare la raccolta differenziata all’84%. un punto sopra l’obiettivo più alto che si è posta Regione Lombardia, valorizzare l’energia prodotta dall’inceneritore e trasformarla in corrente elettrica e calore»
Negli spazi dell’attuale sito di Borsano sorgerà un gruppo di impianti che trasformerà una quota di rifiuti selezionati in materia da reimmettere sul mercato facendo di questa zona un’area all’avanguardia a livello nazionale e internazionale connessa in una rete che comprende altri impianti. La prospettiva è anche quella di assumere nuovo personale per far fronte alle diverse nuove attività che si svolgeranno.
Il bacino di utenza identificato da Neutalia è un’area vasta che comprende almeno 700 mila abitanti nel quadrante nord Ovest di Milano. Il piano industriale contempla anche promozione di campagne informative, centri del riuso, centri per la riparazione, un nuovo portale sulle buone pratiche, l’estensione della tariffa puntuale (a Legnano è partita la sperimentazione allargata, ndr).
Si brucia solo quello che non si può recuperare almeno fino al 2047
Il piano industriale che traguarda fino al 2047 punta ad azzerare la quota di indifferenziato attraverso la creazione di materiali: «Si brucia solo quello che rimane e che non si può recuperare» – ha detto ancora Falcone che poi ha specificato, in seguito ad una domanda che l’obiettivo è recuperare e rimettere in circolo il 24% di quello che ogni giorno entra all’interno dell’impianto. Ciò che non si potrà evitare di bruciare verrà triturato per aumentare la resa energetica dell’impianto che, quando anche la seconda turbina entrerà in funzione (fine 2022) produrrà energia sufficiente per 30 mila famiglie. L’investimento previsto ammonta ad una cifra che si muove in un range che va da 90 a 100 milioni. Chi lo finanzierà? In parte Neutalia stessa, i soci per 14 milioni, le banche private ma anche Cassa Depositi e Prestiti «che ha già mostrato interesse» e, si spera, la Banca Europea degli Investimenti.
Le tecnologie che verranno adottate
Stefano Migliorini ha spiegato come la resa dell’impianto verrà migliorata: «Verranno effettuati intervenuti sulla caldaia, si proseguirà con il programma di abbattimento fumi coi catalizzatori, si lavora sul controllo delle emissioni di mercurio ancora in fase di studio, verrà ripristinata la seconda turbina entro fine anno».
Ma l’aspetto più innovativo è la massimizzazione del recupero della materia. Secco indifferenziato e ingombranti verranno sottoposti a recupero di materia, soprattutto di plastiche rigide, separandole a monte. La triturazione di quello che va bruciato migliorerà l’efficienza energetica e il funzionamento dell’impianto. A compensare le quote di rifiuti che verranno recuperati ci saranno le frazioni di rifiuti dal territorio che attualmente vanno in impianti lontani.
Migliorini ha poi spiegato come le polveri residue possono essere recuperate e riutilizzate nel processo, invece che smaltite. Si recupera la co2 dal camino catturandola dal camino. La tecnologia permette di recuperare i prodotti sodici (bicarbonato e cloruro di calcio) come MPS1 dalle polveri di pulizia fumi. I prodotti possono essere utilizzati in sito (bicarbonato), riducendo il fabbisogno di nuove materie prime, oppure essere ceduti sul mercato. Le scorie pesanti verranno trattate e inertizzate per essere poi utilizzate per opere stradali.
L’iter dei prossimi mesi
Neutalia ha deciso di aprire una finestra temporale per far conoscere il piano al territorio aprendosi anche a migliorie e suggerimenti. Il prossimo mese di ottobre sarà dedicato ad incontri con comitati e amministrazioni mentre tra novembre e gennaio si potranno proporre modifiche e miglioramenti, prima della presentazione nei consigli comunali.
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