Besnate vota il bilancio, Blumetti: “Nessun aumento di aliquote e tariffe”
Gli obiettivi del bilancio 2023 di Besnate
Far quadrare i conti senza aumentare le aliquote e le tariffe in un momento storico delicato dove vige l’inflazione, insieme all’aumento del caro-vita e dei costi del gas e dell’energia: questi gli obiettivi del bilancio di previsione di Besnate.
«Sono soddisfatto di approvare il bilancio entro il 31 dicembre, in modo da dare continuità ai lavori nel 2023», commenta l’assessore alla partita, Giuseppe Blumetti, «gli obiettivi erano non aumentare le aliquote e le tariffe in un momento di difficoltà come questo, pur sapendo le difficoltà che ci sono nell’operare la quadratura e di trovare gli equilibri, soprattutto la parte corrente; inoltre, di fronte all’aumento delle spese sociali, le fasce più deboli necessitano l’intervento del pubblico».
Il bilancio in numeri
Un altro tema pregnante è l’aumento delle utenze, il gas in particolare: togli gli anni più influenzati dal Coronavirus (il 2020 e il 2021), nel 2019 le spese ammontavano a 111mila euro, «mentre nel 2022, con tutte le variazioni e assestato, la spesa è di 197mila euro. Sono 85mila 942 euro in più, l’aumento è del 76,57%».
Nel 2023, «grazie ai risparmi del Comune e della politica di risparmio energetico, la spesa prevista è di 177mila 500 euro». Dunque, circa 20mila euro in meno rispetto al 2022.
«Il Comune ha dovuto far fronte a un grande aumento delle utenze di gas e luce nel 2022, anno in cui le amministrazioni locali hanno ricevuto contributi straordinari dalla Stato – continua Blumetti – e Besnate ha avuto circa 110mila euro per le utenze. Sono risorse straordinarie che non possono essere state inserite nella spesa di bilancio del 2023 e che non sappiamo se arriveranno. Abbiamo fatto un bilancio con un aumento dei costi senza prevedere eventuali contributi».
Le spese correnti (titolo 1) nel 2023 ammontano a 4milioni 125mila 235,57 euro, mentre quelle in conto capitale (titolo 2) sono di 20mila 553,75 euro. Le entrate in conto capitale (titolo 1) arrivano a 145mila 52, 98 euro.
«La cosa più importante è essere riusciti, sebbene a fatica, a garantire gli equilibri di bilancio. Cosa che, credo, per tutti i Comuni italiani abbia costituito un impegno improbo. E lo abbiamo fatto senza aumentare aliquote e tariffe in un aumento di difficoltà per tutte le famiglie».
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