Martinelli chiude l’esperienza da manager del commercio. “Ma per Gallarate non bastano gli eventi”
Al termine di quattro anni d'incarico, il manager del Distretto Urbano del Commercio fa un bilancio della sua direzione, tra marketing e fasi di lockdown da gestire, e non nasconde alcune difficoltà
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del manager del Distretto del Commercio di Gallarate Paolo Martinelli, al termine di quattro anni d’incarico
Lo scorso 31 dicembre si è concluso il mio mandato di manager del Distretto Urbano del Commercio del Comune di Gallarate.
Ringrazio innanzitutto il sindaco Andrea Cassani, l’ex assessore alle attività produttive e commercio, nonché past president del DUC, assessore Claudia Mazzetti e il past president di Confcommercio Ascom Gallarate Malpensa, Delio Riganti, che per primi nel 2018 hanno creduto in me. Ringrazio i dirigenti e gli uffici competenti del Comune che sempre si sono resi disponibili.
Un mandato che ho vissuto per quattro anni con la passione e l’amore che nutro da sempre per la mia città, a servizio del bene comune, spesso stando un passo indietro e lasciando la piena visibilità ad altri.
Oggi è tempo di fare un bilancio e poter fare qualche considerazione.
Quasi “profeticamente” all’inizio avevo detto che il mio ufficio sarebbero state le vie e le piazze, e così è stato, il DUC non ha infatti un ufficio vero e proprio e così sono sempre stato in giro a parlare con i commercianti, ad ascoltarli, a raccogliere le loro richieste per poi portarle ai tavoli competenti.
Tra le finalità del DUC fondamentale è l’adozione di iniziative di promozione e marketing, creando attrattività e valorizzazione delle attività economiche e commerciali e i servizi, apportando maggiore sviluppo socio, economico e culturale alla città.
Sono stati anni contraddistinti soprattutto dal lockdown e dalla emergenza Covid. Proprio in un momento così difficile per il commercio in generale, abbiamo fatto un lavoro eccellente, la campagna di marketing con i commercianti di tutta la città “Anche io sono l’anima di Gallarate”. Credo fermamente, per formazione culturale e background di esperienze lavorative, nella funzione del marketing in generale.
Non posso non ricordare poi la mia intuizione di collaborazione con il Maga, a partire dalle “bandierine di Paolo Masi in via Mercanti”, tanto criticata all’inizio, e i laboratori didattici con le famiglie per realizzare le lanterne che hanno addobbato le vie del centro storico., ai vouchers per gli ingressi gratuiti alla recente mostra degli Impressionisti per chi comperava nei negozi di Gallarate. Oggi gli apparati effimeri e gli allestimenti non bastano più! Non bastano i palloncini a cuore o fiocchi di tulle sulle vetrine! Non bastano i concorsi fotografici!
Gli eventi poi, certo creano attrattività, portano gente a Gallarate, ma non gente nei negozi! La ripresa del format Cenando, ideato dall’assessore Mazzetti, con l’aggiunta dello shopping serale in via Manzoni e Mazzini ne è stato un esempio lampante!
Mi spiace non aver potuto portare a termini alcuni progetti nati da mie idee, penso alla piattaforma dove mettere on line tutte le attività presenti nell’area del distretto, o a una settimana dedicata al mondo degli sposi (un mondo che coinvolge davvero tutte le attività commerciali), le sfilate o i flash mob nella zona pedonale, un servizio di baby sitter per i bambini e permettere ai genitori di fare shopping tranquillamente nei negozi nei momenti top per gli acquisti, come peraltro già avviene in molti centri commerciali, la mia collaborazione per scrivere un libro sulle curiosità di Gallarate perché chi viene in città a fare acquisti possa anche conoscere meglio la città e la sua storia.
Oggi occorre innanzitutto ridefinire la figura del manager. A partire dalla retribuzione, tanto per essere chiaro, e chi mi conosce bene lo sa quanto lo sia, che essendo un dato pubblico non ammonta certo a 80 mila euro l’anno, come qualche candidato sindaco aveva detto in campagna elettorale!
Auguro al Direttivo in carica di redigere un progetto vero per rilanciare le attività economiche e commerciali, e di servizio alla persona presenti nella nostra città, un progetto che possa essere supportato politicamente da una rigenerazione urbana, altro termine che tante volte ho usato, ma spesso passato inascoltato.
Oggi il DUC è frutto di un compromesso politico e lo sta sempre più dimostrando.
Spero che Gallarate sia dotata di un nuovo arredo urbano, sull’esempio della sistemazione di corso Italia, frutto del bando vinto di Regione Lombardia. Vorrei ci fosse maggior sicurezza per le strade, che le telecamere di sorveglianza siano sempre attive, ma anche maggior rispetto da parte dei miei concittadini per la città,ma partire dai proprietari dei cani! Si deve adottare una nuova politica per i troppi negozi sfitti e il costo degli affitti, per quanto possibile visto che si tratta di proprietà private. Vorrei che si valorizzassero e si facessero conoscere le eccellenze del commercio, laddove presenti. Qualità e servizio sono e devono essere le parole guida! Affinché chi venga a fare shopping a Gallarate possa solo qui trovare nei negozi prodotti e merce di qualità e un servizio che non possano trovare altrove o tantomeno nei centri commerciali.
Mi spiace per i miei commercianti, che continuerò a passare a trovare, e a fare shopping da loro, sostenendo l’economia locale, questa volta non potendo più essere il loro portavoce.
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