Studiato dal Jrc europeo un nuovo metodo di rilevamento universale per SARS-CoV-2
Lo studio, al quale hanno lavorato anche due ricercatrice del Jrc di Ispra, presenta un nuovo metodo per rilevare le varianti che potranno essere riconosciute con maggiore precisione sia nei campioni clinici che in quelli di acque reflue
La continua evoluzione del virus SARS-CoV-2 pone sfide per gli strumenti di rilevamento attuali. Fin dall’inizio della pandemia il virus ha dimostrato tutta una serie di cambiamenti genetici in grado di ridurre l’accuratezza diagnostica, ma anche di eludere l’immunità esistente e conferire più alta trasmissibilità del virus.
Con il documento intitolato “New RT-PCR assay for the detection of current and future SARS-CoV-2 Variants” — pubblicato oggi sul numero speciale “Wastewater-Based Epidemiology (WBE) in COVID-19 Pandemics” della rivista scientifica “Viruses” — il Centro comune di ricerca (JRC) della Commissione europea in collaborazione con scienziati del Lussemburgo e dei Paesi Bassi, ha raggiunto un’altra pietra miliare negli sforzi per mitigare la pandemia di Covid-19. Un saggio al quale hanno partecipato anche due scienziate del Jrc di Ispra Simona Tavazzi e Maddalena Querci.
Questo nuovo lavoro è stato specificamente concepito per rilevare le sezioni genomiche del virus meno inclini a mutare. In questo modo, gli scienziati del JRC, con l’aiuto dei laboratori partner, hanno sviluppato un metodo di rilevamento universale così versatile da rilevare tutte le varianti SARS-CoV-2 attuali e molto probabilmente future. Il metodo riduce anche drasticamente la possibilità di avere risultati falsi negativi. Tutte le nuove varianti come Gryphon — la variante XBB.1.5 attualmente circolante principalmente negli Stati Uniti — e tutte le altre possibili varianti circolanti in Cina non sfuggiranno al rilevamento con questo nuovo metodo.
Il nuovo test duplex RT-PCR in tempo reale in grado di rilevare nuove varianti
Il nuovo metodo sviluppato dagli scienziati del JRC consiste in un nuovo test duplex RT-PCR in tempo reale in grado di rilevare due regioni genomiche SARS-CoV-2 che, dopo due anni di evoluzione del virus, sono rimaste stabili (gli scienziati del JRC li hanno quindi chiamati elementi ultraconservati). Il nuovo test duplex rileva con successo tutte le varianti di SARS-CoV-2 testate che destano preoccupazione (comprese le sottolinee di Omicron BA.4 e BA.5) sia da campioni clinici che da campioni di acque reflue con elevata sensibilità e specificità analitiche.
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