In centinaia al primo giorno di “Serial identity”, la mostra dei capolavori di Andy Warhol al MaGa di Gallarate
Nel segno della riproduzione visiva, la mostra si conclude curiosamente con il passaggio alla cabina con macchina fotografica, di quelle che un tempo affollavano le stazioni ferroviarie (e che ancora si trovano) e che proponevano quattro scatti in una unica stampa
Alle 16.30 di domenica erano 600, «ma in attesa ci sono almeno 20 persone», dicono dal centralino del museo MaGa di Gallarate, che equivale ad una stima di oltre 700 visitatori nella prima giornata di apertura al pubblico della stupefacente mostra di Andy Warhol, “Serial identity”. Una immersione nel mondo dell’artista newyorkese, pittore, illustratore, artista visuale.
L’immersione in questo mondo colorato e urbano inizia fin dagli ambienti, pensati dalla scenografa Margherita Palli, che ha ricreato gli ambienti neri e argentei della Silver Factory
Nel percorso curato da Emma Zanella e Maurizio Vanni sono proposte 200 opere, quadri e audiovisivi, provenienti da collezioni italiane e americani, comprese quelle del Museo di Pittsburgh, città natale dell’artista.
Si parte dai disegni e collage dei primi tempi per poi arrivare progressivamente – anche attraverso opere molto provocatorie – ai grandi classici dell’arte riprodotta, le serie della Coca Cola, della zuppa Campbell, dei Mao-Tse-Tung e delle Marylin dai colori lisergici, che trovano una scenografica collocazione nella balconata principale del museo.
Una intera sala propone i vinili dei dischi con copertine curate da Andy Warhol, forse la più nota compenetrazione tra arte e produzione industriale, speculare alla trasformazione dei prodotti industriali in opere d’arte. Per la prima volta in Italia, in collaborazione con l’Archivio di Ronald Nameth, verrà presentata l’installazione immersiva del video di Nameth Andy Warhol’s Exploding Plastic Inevitable with The Velvet Underground and Nico, documentazione della fantastica performance del 1966 che Warhol orchestrò creando una combinazione dove luci, musica ed arte diedero vita ad uno spettacolo unico.
Nel segno della riproduzione visiva, la mostra si conclude curiosamente con il passaggio alla cabina con macchina fotografica, di quelle che un tempo affollavano le stazioni ferroviarie (e che ancora si trovano) e che proponevano quattro scatti in una unica stampa. I visitatori sono invitati a scattare il proprio ritratto, che viene stampato con colori accesi a ricordo del mondo di Andy Warhol.
In questo universo colorato e pop, non poteva mancare la vasta proposta del book shop.
LA MOSTRA
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