Manca un mese e mezzo alle elezioni comunali del 15 maggio 2023, con una mezza dozzina di Comuni al voto nel Varesotto, ma a Jerago con Orago la campagna elettorale è già avviata.
Ed è in parte riedizione delle elezioni 2018: sono già “in campo” infatti Salvatore Marino ed Emilio Aliverti, già protagonisti di un’intensa sfida cinque anni fa e poi di schermaglie quasi continue in quest’ultimo quinquennio, c’è la novità di una terza lista civica, potrebbe farsi avanti infine anche il centrosinistra.

Andiamo con ordine.
Emilio Aliverti ha quasi concluso il suo mandato e si ripresenta con il suo gruppo civico, con una tendenza verso il centrodestra, ma senza partiti ufficialmente schierati: il sindaco in carica ha già dato il via alla sua campagna elettorale con una serie di incontri con le associazioni e ha già definito la sua lista. “Continuità” è ovviamente una delle parole d’ordine del sindaco uscente, nella lista un terzo dei nomi è dato anche da consiglieri o assessori uscenti.

A contrapporsi ci sarà prima di tutto Salvatore Marino, già protagonista di una vivace azione di opposizione in questi anni (in aula consiliare, nelle piazze e persino con ricorsi al TAR). Marino è esponente di Fratelli d’Italia, ha dalla sua una civica allargata, ma ha anche il sostegno ufficiale dei partiti del centrodestra.
Venerdì 31 marzo ha già lanciato la sua prima iniziativa, dedicata a un tema che di solito poco si affaccia in campagna elettorale ma che è anche di attualità: l’acqua.

Terza lista che sembrava pronta ai blocchi di partenza è quella di “Movimento Alternativo” e che già si è fatta vedere nelle piazze, con largo anticipo: «Purtroppo il nostro candidato si è tirato indietro, ma usciremo con l’appoggio a una delle liste» spiega Marco Gasparini, animatore del Movimento.

Resta ancora in bilico l’ipotesi di una lista che sia più espressione del centrosinistra: a livello locale il Pd sta ancora verificando se ci sia la possibilità di una propria candidatura, come era stato anche nel 2018.

Aliverti nel 2018 aveva vinto con il 53% dei voti, superando decisamente la metà più uno, in un contesto allora con quattro candidati. Qui tutti i risultati delle elezioni di cinque anni fa.