La Pro Patria è salva: Chakir agguanta il Piacenza al 99′
Una finale di partita memorabile a Busto Arsizio: il Piacenza passa in vantaggio all'ultimo minuto di recupero con Morra. Un lampo di Chakir sul gong ristabilisce la parità a tempo già scaduto
Fa festa la Pro Patria, che anche il prossimo anno calcherà i campi di Serie C.
(Servizio fotografico a cura di Roberta Corradin)
Il pareggio per 1 a 1 col Piacenza, agguantato al 99′ grazie a un gol di Chakir, regala infatti la salvezza ai tigrotti di Busto Arsizio con una giornata di anticipo. Un finale al cardiopalma, quello allo Speroni, dove il Piacenza si era portato in vantaggio all’ultimo minuto di recupero, il sesto, con una zuccata vincente di Morra sul secondo palo. Ma la gioia dei tantissimi tifosi biancorossi accorsi a Busto in massa, quasi 500, dura soltanto una manciata di secondi.
Nell’ultima azione della partita la Pro Patria riesce ad agguantare un ormai impronosticabile pareggio col primo gol stagionale dell’attaccante subentrato in maglia numero 26, quanto basta per la permanenza nella categoria in virtù dei risultati maturati sugli altri campi del Girone A, in particolare il pareggio del Trento in casa dell’AlbinoLeffe (1-1).
FISCHIO DI INIZIO
In quella che Vargas definisce «la partita più importante dell’anno», il mister schiera in campo la stessa formazione vista nelle recenti uscite, con una sola, ma importantissima differenza, la doppia prima punta, Piu e Castelli, in campo dal primo minuto a discapito delle seconde punte come Stanzani e Pitou. A supportare i due attaccanti la pronosticabile e abituale mediana a 5 che regala ancora un gettone prezioso sulla fascia destra a Piran e, in cabina di regia, a capitan Fietta, sempre più insostituibile considerata la prolungata assenza di Bertoni. Scelte invece obbligate in difesa: in campo gli unici “mastini” tre arruolabili (a cui si aggiungere il campioncino primavera Sassaro in panchina): Vaghi, Lombardoni e Molinari, quest’ultimo adattato a sinistra.
A fare le veci dello squalificato Matteo Abbate sulla panchina del Piacenza è il suo vice Giacomo Curioni. Il cambio in panchina non stravolge comunque gli equilibri che tengono a galla la squadra ultima in classifica, formazione ad ogno modo rilanciata dalla cura impartita dalla guida toscana. Il modulo è speculare a quello della Pro Patria. Difesa a tre: Zanandrea, Masetti, Accardi – centrocampo a cinque: Parisi, Giorno, Suljic, Chiricò, Rizza e infine la pericolosa coppa d’attacco composta da Cesarini e Morra.
PRIMO TEMPO
Primo tempo a reti bianche, ormai un classico allo Speroni nonostante il tanto agonismo e la voglia di vincere di entrambe le squadre. Il Piacenza inizia a spron battuto alla ricerca del secondo successo consecutivo, unico risultato in grado di alimentare concretamente la flebile speranza di rientrare almeno negli spareggi dei playout, ai danni della Triestina.
Tuttavia le occasioni sotto porta stentano ad arrivare. I Lupi piacentini si infrangono infatti contro una Pro Patria bassa e compatta, praticamente impenetrabile, che preferisce giocare di rimessa grazie alla corsa e alla buona condizione dei due esterni laterali. Ai Tigrotti la miglior chance dei 90 minuti, pazzo recupero escluso, ovvero la traversa centrata in pieno da Ferri al 20‘, quando il pallone da fuori area spicca il volo e segue una traiettoria a mo’ di freccia che prima si stampa sul legno e poi,a Nocchi battuto, rimbalza sulla linea, senza però varcarla.
Un’occasione degna di nota passa anche tra i piedi, anzi sulla testa, dei Papaveri biancorossi proprio nei secondi finali dei primi 45′. Una prova generale, sprecata in questo caso da Chiricò, del gol che arriverà solo al 96′.
SECONDO TEMPO
Al rientro dagli spogliatoi sale la tensione e la partita si fa sempre più anarchica, nel frattempo l’attenzione di molti segretamente si sposta sempre di più sui risultati degli altri campi. Lo 0 a 0 che regge allo Speroni renderebbe certa la salvezza della Pro Patria, mentre il Piacenza sarebbe costretto a vincere contro il Vicenza e sperare in un passo falso della Triestina. Per questo motivo il Piace alza il baricentro e i bustocchi continuano a giocare in maniera molto bilanciata, creando pericoli in ripartenza sfruttando gli esterni o attraverso le iniziative personali di Castelli, che sottoporta al 17′ della ripresa non trova le misure vincenti in acrobazia e poi, al 41′, spreca un buon tiro dentro l’area cercando di trafiggere il portiere sul primo palo.
Il finale, 6 minuti di recupero + altri 3 per uno scontro con strascichi tra Lombardoni e Nocchi, è per forza di cose un arrembaggio forsennato del Piacenza.
Curioni altro non può che giocarsi l’all in di attaccanti e giocatori pericolosi negli ultimi 16 metri. Un gamble, apparentemente, vincente. A letteralmente 5 secondi dal 97′ Zunno in corsa fa partire un cross sul secondo palo capitalizzato di testa da Morra, che sovrasta un Ndrecka obbligato a difendere in area per cercare di fare densità contro le tante maglie biancorosse, oggi nere per l’occasione.
Al 97′ il punteggio si sblocca dunque a favore del Piacenza. Tutta la rosa dei Papaveri festeggia ed esulta sotto la curva gremita di tifosi biancorossi. Quello che però i 23 in rosa, tutti in campo, e i 500 della curva piacentina non sanno è che la Pro Patria tiene nascosto l’asso nella manica. Il colpo di teatro che ribalta la prospettiva sull’ultimo sipario calato allo Speroni nel corso di questa stagione. Novantanovesimo minuto, azione finale del match, Ndrecka non ha tempo a disposizione se non per alzare dal centro campo verso l’area una palla e sperare nel miracolo, che si realizza: Vezzoni al volo rimette al centro la sfera dove l’indisturbato Chakir si fa perdonare il mancato cinismo mostrato per tutta la stagione. A botta sicura l’attaccante si sblocca e trafigge Nocchi, la Pro Patria esulta come mai negli ultimi 2 anni, nel mentre, il direttore di gara fischia per tre volte.
La partita finisce e i tigrotti salutano il proprio pubblico al termine di una stagione dai due volti. La salvezza è certezza, come è certo anche il fatto che la prossima col Sangiuliano City, l’ultima con mister Vargas sulla panchina di Busto Arsizio, potrà essere affrontata senza la pressione di giocarsi la permanenza in C all’ultimo minuto, all’ultimo respiro.
Vargas saluta la Pro Patria: “Oggi la mia ultima partita a Busto Arsizio”
RIVIVI LA DIRETTA TESTUALE
LA CLASSIFICA
Feralpisalò 68; Lecco 61; Pro Sesto 60; Pordenone 59; Vicenza 58; Padova 56; Virtus Verona 55; Arzignano 53; Novara 52; Pergolettese 51; Renate 50; Juventus Next Gen 49; AURORA PRO PATRIA 47; Pro Vercelli 45, Mantova 45; Trento 43; Sangiuliano 42; Albinoleffe 38; Triestina 36; Piacenza 35
AURORA PRO PATRIA – PIACENZA 1-1 (0-0)
Pro Patria (3-5-2)
1 Del Favero; 2 Vaghi, 19 Lombardoni, 5 Molinari; 18 Piran, 10 Nicco(Citterio 78’), 16 Fietta(Vezzoni 45’), 25 Ferri, 3 Ndrecka; 27 Piu(Chakir 78’), 30 Castelli
A Disposizione: 12 Mangano, 8 Brignoli, 9 Parker, 11 Vezzoni, 15 Rossi, 17 Citterio, 20 Gavioli, 21 Perotti, 24 Zanaboni, 26 Chakir, 32 Pitou, 33 Sassaro
All.:J.Vargas
Piacenza (3-5-2)
88 Nocchi; 32 Zanandrea, 56 Masetti, 40 Accardi (Luppi 88’); 15 Parisi, 6 Giorno, 8 Sujic (Munari 72’), 18 Chiricò (Gonzi 55’), 3 Rizza(Plescia 72’); 9 Morra, 10 Cesarini (Zunno 88’)
A Disposizione: 1 Fossati, 12 Tintori, 4 Nava, 5 Cosenza, 20 Palazzolo, 21 Luppi, 29 Vianni, 33 Capoferri
All.: G.Curioni
Marcatori: 97’ Morra, 99’ Chakir
Sanzioni: Lombardoni 43’, Masetti 88’
Angoli:(A.P.P. 67’, 69’ ; PC. 3’, 14’, 38’, 44’, 85’, 94’)
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