Dalla Lombardia a Trieste: riparte il viaggio del “ciclista della memoria”
Giovanni Bloisi, una primavera dopo l'altra, sta toccando tutti i principali luoghi delle stragi nazifasciste e della Resistenza. Quest'anno il viaggio si concluderà all'unico campo di sterminio esistente in Italia
Da Milano a Trieste, alla Risiera di San Sabba: ventisette giorni di viaggio in bici 2023 per Giovanni Bloisi, “il ciclista della memoria”. È il quarto anno di un progetto che punta a toccare tutti i maggiori luoghi delle stragi nazifasciste in Italia, dal Brennero alla Sicilia.
«Visiterò 59 luoghi dove la ferocia nazifascista ha ucciso donne, ragazzi e uomini che lottavano per una Italia libera e democratica. Quando di sera andrò a dormire penserò a tutti questi morti i quali non hanno potuto vedere che bella e la libertà che loro ci hanno regalato con la loro vita. Vi assicuro che sarà molto difficile addormentarsi pensando a loro» ha spiegato Bloisi.
Quest’anno il viaggio toccherà Lombardia Orientale, Veneto, Trentino, Alto Adige-Suedtirol, Friuli-Venezia Giulia, dopo che nel 2020 aveva toccato Ossola e valle del Ticino (a fine estate, quando il Covid aveva conesso), nel 2021 Lombardia centrale, Valle D’Aosta e Piemonte, nel 2022 Piemonte meridionale e Liguria.
Come nei tre anni precedenti, Bloisi toccherà luoghi altamente simbolici e rappresentativi dei duri venti mesi di Resistenza: la memoria delle stragi che hanno colpito soprattutto i civili, i morti partigiani, le battaglie vittoriose per la libertà (ad esempio le due battaglie del Mortirolo sostenute dalle “Fiamme verdi”), fino al cuore dell’orrore nazifascista, con il campo di concentramento di Bolzano Gries o il manicomio della Valsugana dove furono eliminati i disabili.
Tra i passaggi particolari, quello a Venezia e quello nelle valli del Natisone, dove le stragi hanno colpito anche la minoranza slava. La conclusione del viaggio di quest’anno sarà alla Risiera di San Sabba a Trieste, l’unico campo di sterminio in Italia, dove le vittime (antifascisti e in particolare partigiani sloveni) venivano bruciate nel crematorio.
«Imparo pedalando: la bicicletta è uno strumento ideale per conoscere e capire. E fare memoria a modo mio» ha raccontato solo pochi giorni fa nel bel ritratto dedicato da Lorenzo Franzetti nella sua rubrica di storie e racconti dal Lago Maggiore.
Il viaggio in sella alla sua bici Romeo Explorer è in solitaria, ma ad ogni tappa – durante il giorno o alla sera – Bloisi trova sempre qualcuno ad attenderlo: uno storico, un’associazione partigiana, un gruppo locale, una scuola. La sua visita diventa anche un momento straordinario: là dove magari un fatto storico è un po’ in secondo piano, il suo passaggio consente di riportarlo sulle pagine dei giornali, di raccontarlo ai bambini delle scuole.
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