Non poteva che essere così: i Belize sono tra gli ospiti della prima serata del Woodoo Fest e in tanti hanno già comprato il biglietto per essere sotto palco. La quattro giorni di musica di Cassano Magnago si apre con la band nata nel Varesotto nel 2014. Dopo cinque anni di pausa, il ritorno è stato segnato dalla pubblicazione del singolo Varese Tunning, brano che giovedì 20 luglio porteranno sul palco per l’unica data live in provincia, almeno per l’estate.

Fin dagli esordi la band è stata definita come tra le più interessanti della scena indie emergente. “Spazioperso” del 2016 è stato inserito da Rockit tra i 50 dischi migliori dell’anno, il singolo “Bovisa a mano armata” è amatissimo dai fan, “Pianosequenza” è arrivato al secondo posto della Viral 50 di Spotify Italia. “Graffiti”, l’album del 2018, segna forse l’apice del loro successo, ma anche la conclusione di un periodo storico. «Non vediamo l’ora di salire sul palco del Woodoo, è il momento giusto», racconta Riccardo Montanari, anticipando che durante il live eseguiranno anche i brani inediti che usciranno nelle prossime settimane.

«Non ci siamo mai divisi come band. Semplicemente avevamo bisogno di fare altre cose. Dal 2014 al 2018 siamo stati sempre insieme, almeno nei fine settimana. C’è stato un momento in cui non riuscivamo ad ingranare, semplicemente eravamo bloccati e avevamo bisogno di fare altre cose, dal punto di vista artistico ma anche personale. Forse, semplicemente, crescere». Poi, la scintilla: «Per i miei trent’anni ho deciso di regalarmi l’affitto di uno studio di Bologna, ho tirato fuori i brani che erano lì da un pezzo. Ho iniziato a lavorarci durante la pandemia, ho capito che era il momento giusto per rimettere in moto il progetto».

I Belize sono Riccardo Montanari, Mattia Tavani e Federico Scaglia, nomi che in questi anni non hanno mai smesso di girare nel mondo della musica e della produzione video e musicale. «Abbiamo capito che però noi funzioniamo come band. Quando abbiamo provato a portare avanti progetti solisti, ad esempio, abbiamo capito che avevamo bisogno di un confronto sincero e questo lo trovi solo quando fai le cose insieme».

Il nuovo brano, Varese Tunning: «Racchiude i sentimenti di nostalgia e appartenenza al tempo stesso. È un testo che nasconde i pensieri della generazione dei trentenni. Quando si inizia a guardare il mondo da un punto di vista diverso, facendoti domande sul futuro. E anche un po’ rivalutando la provincia, quella dalla quale da ragazzino sei scappato ma che ti resta dentro. Parla dei vecchi amici, quando basta un incontro fortuito per risvegliare il sentimento che vi ha unito». E spiega: «Dal punto di vista musicale abbiamo cercato di riprendere questo concetto, iniziando il brano con dei suoni e sample vocali stilisticamente più attuali, fino ad arrivare alle schitarrate distorte finali, ovvero il suono che abbiamo ascoltato di più durante gli anni del liceo». La stessa attitudine che avranno i nuovi brani: «Volevamo qualcosa di più rock, stiamo andati a scavare in quello che ascoltavamo da ragazzini», conclude Montanari, non prima di ricordare che anche la copertina dell’album ha impronta varesina perché realizzata dall’illustratore Giacomo Fumagalli.

 

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