Omicidio di Somma Lombardo, doppio ergastolo per Melina Aita e Bechir Baghouli in Corte d’Appello bis
Dopo 9 anni un nuovo ribaltamento nel giudizio sull'omicidio della villetta di via Briante. I giudici hanno condannato sia la moglie della vittima che il tunisino con cui avrebbe avuto una relazione
Il processo d’appello bis per l’omicidio di Antonino Faraci, risalente al 12 aprile 2014, nella sua villetta di Somma Lombardo, ribalta ancora una volta il verdetto e condanna all’ergastolo la moglie della vittima Aita Melina, in qualità di mandante) e condanna Bechir Bagouli (autore materiale dell’efferato delitto) anche lui all’ergastolo (in secondo grado la pena era stata ridotta a 24 anni).
La Corte di Cassazione aveva infatti emesso il suo verdetto relativo al ricorso presentato dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Milano rimandando Melina Aita, condannata in primo grado e assolta in secondo grado, a processo insieme al tunisino Bechir Baghouli condannato a 24 anni di carcere in secondo grado che aveva escluso le aggravanti della premeditazione, delle sevizie e crudeltà.
Secondo la Corte d’Appello, dunque, le aggravanti della premeditazione, della crudeltà, della minorata difesa e del legame parentale erano da tenere in considerazione. I giudici hanno creduto alla versione iniziale che inquadrava nella relazione tra la donna e il tunisino, ostacolata dal marito, il movente per l’omicidio.
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