Espansione globale delle imprese varesine: il rapporto Confindustria Lombardia 2023 rivela nuove opportunità e sfide
Roberto Grassi presidente di Confindustria Varese: "L’aeroporto emerge come un asset fondamentale per la crescita del made in Italy nel mondo"
L’Indagine Internazionalizzazione di Confindustria Lombardia offre anche uno spaccato della provincia di Varese grazie alle 146 imprese sondate dal Centro Studi di Confindustria Varese che ha collaborato alla realizzazione del rapporto.
Dai dati emerge che le realtà internazionalizzate del campione varesino, con rapporti dunque con l’estero, sono il 79%. La modalità di presenza più diffusa oltre confine sono le esportazioni (93%), seguite dalle importazioni (circa il 51% acquista all’estero materiali e componenti, un 8% impianti e tecnologie).
La presenza commerciale diretta delle aziende varesine interessa un numero contenuto di rispondenti (il 10% ha uffici di rappresentanza commerciale, il 4% è presente all’estero con proprie filiali commerciali o negozi direttamente gestiti), ancora meno comune la presenza produttiva (circa il 4% delle imprese internazionalizzate produce all’estero con proprie sedi e stabilimenti). La rilevanza del commercio estero per le imprese all’ombra delle Prealpi emerge anche dalla quota di fatturato realizzata all’estero, che, tra le imprese che hanno risposto all’indagine, nel 2022 è stata in media pari al 44,4%, in aumento rispetto al 43,1% del 2021.
I MERCATI DI RIFERIMENTO
Si stima, inoltre, che questo valore possa crescere ulteriormente nel 2023, raggiungendo il 45,4%, dato in linea con il trend regionale. I mercati europei rimangono i principali come destinazione delle vendite estere (in vetta Germania, Francia e Spagna) e si conferma l’importanza del mercato statunitense. Osservando poi i Paesi verso i quali le imprese sono più interessate ad espandersi da qui al 2025, l’indagine mostra la propensione a esplorare mercati geograficamente distanti, come Brasile, Emirati Arabi Uniti, Cina e Canada.
Dai risultati della ricerca emerge anche un miglioramento consistente della competitività delle imprese internazionalizzate varesine sui mercati esteri, riferita al 2022: confrontando il dato con il 2019 e col periodo pre-pandemia, è risultato infatti che il 30% delle aziende ha conquistato quote di mercato rispetto ai competitor all’estero e il 54% le ha mantenute invariate. La somma di chi dichiara un aumento e chi una stabilità arriva quindi all’84%.
IMPRESE VARESINE PIÙ RESILIENTI
In linea con i risultati regionali, le imprese varesine intervistate hanno perciò mostrato un elevato grado di resilienza competitiva, nonostante la guerra tra Russia e Ucraina, tuttora in corso, ed uno scenario sociopolitico mondiale in forte trasformazione.
Per quanto riguarda, infine, i fornitori esteri, emerge che ben il 23% delle imprese varesine intervistate ha effettuato una sostituzione dei fornitori nel 2022, mentre il 12% non l’ha ancora fatto ma lo ha in programma per il prossimo anno: nel complesso, più del 35% delle aziende del Varesotto ha modificato o sta per modificare le proprie catene di fornitura estera.
IL COMMENTO
Roberto Grassi, presidente di Confindustria Varese, ha così commentato: «Scenari geopolitici, evoluzione tecnologica e sostenibilità sono percepiti come fattori chiave nella definizione delle future strategie di internazionalizzazione delle aziende della provincia di Varese. A darne conto è l’edizione 2023 dell’Indagine Internazionalizzazione di Confindustria Lombardia, realizzata con il contributo di tutte le associazioni territoriali del sistema confindustriale lombardo, tra cui anche Confindustria Varese. Ed è esattamente su questi punti che imprese e sistema delle istituzioni devono fare quadrato. Proprio in un momento in cui la produzione italiana sembra rallentare, come raccontano le ultime stime Istat, è necessaria una strategia Paese ben chiara su questi fronti, a partire dal nodo infrastrutture. Da questa indagine, l’internazionalizzazione emerge, ancora una volta, come un punto di forza del territorio varesino. Un asset portante che deve essere valorizzato, ma che, al momento, non risulta tra le priorità dell’agenda politica locale, né tanto meno nazionale. La provincia all’ombra delle Prealpi è riuscita, negli anni, a raggiungere grandi ed importanti risultati in tema di internazionalizzazione, nonostante un sistema infrastrutturale non all’altezza. È qui che bisogna investire ed avere una strategia definita. Servono porte e collegamenti sul mondo. Il fattore velocità è fondamentale. Ancora una volta lo scenario e i dati ci dicono quanto progetti come l’ampliamento dell’area cargo di Malpensa siano fondamentali per le attività di export delle imprese varesine, così come di tutta la Lombardia e il resto del Nord Italia. L’aeroporto emerge come un asset fondamentale per la crescita del made in Italy nel mondo, un vero e proprio asso nella manica da poter giocare sui tavoli internazionali, a maggior ragione in periodi di incertezza sui valichi alpini come l’attuale».
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