“L’accordo di programma sull’ospedale unico è debole. Il rischio è che arrivi il privato accreditato”
Nuove critiche dei consiglieri del PD di Gallarate all'accordo di programma del futuro ospedale che dovrebbe essere firmato a metà ottobre. La preoccupazione è di perdere l'offerta pubblica
“Un accordo di programma vuoto, debole e che rischia di deflagrare in tempi stretti condannando definitivamente la sanità pubblica nel territorio di Busto e Gallarate”. Ne sono convinti i consiglieri d’opposizione del Partito Democratico in consiglio comunale di Gallarate. Dopo aver denunciato le criticità contenute nel Decreto Dirigenziale della Direzione Generale Territorio e Protezione Civile, i democratici hanno ricevuto la documentazione relativa alla bozza del nuovo accordo di programma, atteso da oltre 8 anni da quando, cioè, nel 2015 l’allora presidente lombardo Maroni annunciava un finanziamento per la realizzazione dell’ospedale unico.
Il tema sarà discusso il prossimo 18 settembre nella riunione della commissione sanità di Gallarate convocata all’indomani delle loro esternazioni.
Dal luogo al traffico, anche in Regione ci sono dubbi sul progetto dell’ospedale unico
I documenti, con le relative deduzioni, sono stati spulciati dai consiglieri Giovanni Pignataro, Margherita Silvestrini e Carmelo Lauricella che denunciano l’inconsistenza del documento, che ha solo carattere programmatorio e rimanda a ulteriori studi e valutazioni, argomenti essenziali come l’accessibilità, l’adeguatezza dei parcheggi e i collegamenti pubblici non rispondendo, inoltre, al merito della scelta dell’area, limitandosi a spiegare perchè il Comitato di pilotaggio non aveva accettato l’idea di potenziare l’attuale ospedale di Busto senza altro aggiungere circa valutazioni di aree alternative a Beata Giuliana. Anche sulle opere accessorie per garantire i collegamenti nella zona, i consiglieri vedono un rischio economico ingente in quanto gli 11 milioni assicurati da Regione per le opere non potrebbero essere sufficienti.
« Un Documento pianificatorio generico per far vedere che si sta facendo qualcosa – commenta Pignataro – mentre i due ospedali stanno soffrendo visibilmente».
Il timore maggiore del PD è che questo atteggiamento dilatorio e poco chiaro porti alla consegna di quest’area al privato accreditato: « Presto qualche imprenditore lungimirante vedrà il bisogno urgente di salute del territorio che è molto popolato e garantisce sicuramente un valore imprenditoriale – sottolinea Astuti – Stiamo per disperdere un patrimonio di competenze e professionalità elevato, un fiore all’occhiello della sanità territoriale e tutto per l’incapacità di Regione di portare avanti questo progetto».
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