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Cargo City, le parole di Salvini scatenano la protesta degli ambientalisti

Dopo le parole del ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture che ha aperto ad uno sviluppo del settore cargo di Malpensa, arrivano le voci dei movimenti ambientalisti e dei partiti che si sono battuti per impedire una crescita del sedime aeroportuale a scapito della conservazione della brughiera.

Cargo City Malpensa

Dopo le parole del ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini che ha aperto ad uno sviluppo del settore cargo di Malpensa, arrivano le voci dei movimenti ambientalisti e dei partiti che si sono battuti per impedire una crescita del sedime aeroportuale a scapito della conservazione della brughiera.

Tra questi c’è Arturo Bortoluzzi di Italia Nostra che cita la Commissione Tecnica che a suo tempo aveva bloccato lo sviluppo del cargo e afferma: «Non è accettabile un’interferenza politica riguardo a decisioni tecniche ineccepibili e super partes. Servono delle regole precise per le quali Cargo City non debba essere esteso al di fuori dell’attuale sedime aeroportuale. I Ministri Giorgetti e Salvini, che vivono e frequentano il territorio varesino, che senso ha che abbiano proposto un decreto volto a rendere non operativo il parere della Commissione e realizzare in toto Cargo City anche al di fuori del sedime aeroportuale. Noi diciamo che è ora che si capisca che le valenze ambientali sul nostro territorio, se ben organizzate, siano capaci di produrre reddito. Non si continui a dire che la motivazione alla base della nostra azione è guidata ideologicamente».

Anche Dario Balotta di Europa Verde, per anni attivo nel sindacato e nelle associazioni ambientaliste di Malpensa, critica la presa di posizione del ministro leghista: «Salvini ha annunciato una norma illiberale “che superi il blocco del dispositivo del ministero dell’Ambiente che aveva bocciato lo sviluppo della cargo city a Malpensa”. Si tratterebbe di un atto di imperio intollerabile per  annullare la decisione del ministero dell’Ambiente che aveva dichiarato incompatibile con il territorio l’uso di 44 ettari brughiera che sarebbero necessari per ampliare l’area Cargo. Malpensa, a vent’anni dalla nascita, non ha ancora utilizzato tutte le sue potenzialità (merci e passeggeri), e le aree all’interno del sedime vanificando il grande investimento statale di fine secolo scorso. Tanto è vero che sono soltanto 720.000 le tonnellate all’anno trasportate dallo scalo contro una capacità di oltre un 1 milione di tonnellate. Anche il richiamo all’accordo Ita Lufthansa, che è ancora per aria e tutto da definire, è improprio, visto che nei progetti delle due compagnie c’è al centro lo sviluppo di Linate e dell’aeroporto intercontinentale di Fiumicino. Salvini farebbe prima a dire che intende sopprimere il ministero dell’ambiente per assicurare prospettive inesitenti di sviluppo. In Italia non mancano le infrastrutture. Mancano invece le capacità di gestione delle stesse in questo caso della Sea, visto che spesso si tratta di aziende pubbliche che vivono grazie a rendite di posizione, derivanti da monopoli garantiti. Prospettive “gonfiate” che non corrispondono alla domanda di traffico reale e neppure a quella futura. Inoltre il Ministro non tiene conto che l’eventuale  crescita del trasporto merci aereo alla luce della crisi climatica deve per forza essere spalmata su più aeroporti che nel nord Italia non mancano, anzi sono tenuti in vita inutilmente vuoti come quello di Montichiari (Bs)».

Duro anche il commento del Movimento Cinque Stelle, che per bocca della senatrice Elena Sironi e della consigliera regionale Paola Pizzighini attacca: «L’atteggiamento sbruffone di Salvini, che promette cose, tra l’altro sbeffeggiando le decisioni di un Ministro del suo Governo, purtroppo non ci sorprende. Lo conosciamo. Con ogni probabilità riuscirà a rimuovere il vincolo posto dal ministero dell’Ambiente, che ha approvato il “Masterplan 2035” senza l’espansione dello scalo oltre gli attuali confini, allo stesso modo in cui è riuscito a rimuovere le accise sulla benzina o a bloccare i flussi migratori. Se al contrario la Lega è intenzionata a portare avanti a Roma l’annunciato blitz, che aprirebbe un grosso problema di credibilità all’interno del Governo visto che di fatto un partito di maggioranza sfiducerebbe l’operato di un suo Ministro, sono certa che i nostri portavoce alla Camera e al Senato sapranno difendere ancora una volta gli interessi dell’ambiente e dei territori. In Regione Lombardia continueremo a fare la nostra parte, portando avanti il lavoro in difesa della brughiera avviato, durante la scorsa legislatura dall’ex consigliere Massimo De Rosa. Economia contro ambiente, è la battaglia intestina che si sta svolgendo in queste ore tra i ministri del Governo sulle sorti della brughiera del Varesotto, che Salvini dichiara di voler sacrificare per l’allargamento del sedime dell’aeroporto di Malpensa, nonostante nei mesi scorsi il ministro per l’Ambiente, assieme alla commissione VIA, avesse espresso formalmente parere contrario. Non appena questo Governo pare riesca a fare qualcosa di sensato, subito si rimangia la parola e torna inesorabilmente a fare disastri».

Pubblicato il 19 Settembre 2023
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