La Fondazione Morandini fa da sfondo ad Anna Bolena con coreografia e musica dei docenti del coreutico di Busto Arsizio
I maestri Francesco Posa e Corinna Sinigaglia hanno lavorato ad una versione dell'aria di Donizetti, originariamente interpretata da Giuditta Pasta
Sulle note dell’aria “Al dolce guidami castel natìo…” di Gaetano Donizetti, si intesse la coreografia del maestro Francesco Posa (insegnante del liceo coreutico Pina Bausch di Busto Arsizio) per la sua personale versione della Anna Bolena, presentata presso il Teatro Carducci di Como la sera del 10 settembre, alla presenza della Presidente dell’Associazione Carducci, Maria Cristina Forgione e di un folto pubblico.
L’aria, originariamente interpretata da Giuditta Pasta, accompagna lo spettatore in diversi momenti della vita della regina d’Inghilterra, proprio come lo stesso Donizetti aveva immaginato, dal matrimonio con il re Enrico VIII, all’amore giovanile per Henry Percy, fino ad implorare perdono per coloro i quali la stavano condannando al patibolo.
E nella coreografia danzata da Stefania Ballone – danzatrice del corpo di ballo del Teatro alla Scala – nelle vesti della Bolena, Nik Folini nei panni del re e Francesco Posa di Clemente VII, sembra che questi momenti emergano ad uno ad uno, sottolineando la complessità stessa della figura della Anna Bolena, la nobildonna che provocò lo scisma anglicano, madre di quella che sarebbe stata una delle monarche più importanti nella storia d’Inghilterra – Elisabetta I – e prima regina ad aver subito una condanna a morte dal suo stesso re.
Anna Bolena appare in balia di queste forze cui non riesce a opporsi, sempre in bilico tra Chiesa e Stato, a un passo dall’avere tutto ciò che aveva sempre desiderato, vittima di un sistema che lei stessa per prima aveva utilizzato per la sua scalata al successo.
A far da cornice, una delle sale della villa dove la Fondazione Morandini di Varese si dedica alla conservazione e valorizzazione delle opere d’arte, di design e i progetti di architettura di Marcello Morandini, quasi allo stesso modo in cui, a suo tempo, la villa di Giuditta Pasta si rese spazio fertile di condivisione e collaborazione artistica.
E il progetto del Posa, con la sapiente regia di Filippo Cerra e la realizzazione dei costumi di Andrea Gentili, appieno sintetizza questo matrimonio di arti: la danza in un luogo architettonico di rilievo e di fama internazionale, accompagnata al piano dal maestro Corinna Sinigaglia e dal canto della Soprano Viviana Nebuloni.
Ad intervenire in questo incontro d’arti, Francesco Borelli, direttore del giornale Dance Hall News e Direttore Artistico del Novara Dance Experience, che ha narrato con dovizia di particolari la vita della Bolena, dalla sua giovinezza all’ultima preghiera prima di essere condannata, e Gisella Zilembo, General Manager dell’Associazione MAB, che ha raccontato al pubblico il significato antropologico-culturale celato dietro la gestualità utilizzata nella composizione coreografica. Entrambi hanno sottolineato la contemporaneità della figura di Anna Bolena, donna scaltra e brillante, la cui unica “colpa” è stata il voler partecipare a quel gioco di potere di cui per lungo tempo solo gli uomini hanno tenuto i fili.
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