La storia di Albizzate nella nuova mostra del fotografo Franco Restelli
In aggiunta all'esposizione, il Gruppo Fotografico albizzatese arricchirà la cultura locale donando al Comune otto magnifiche gigantografie sul tema "Albizzate: vita contadina" che saranno collocate nella sala Reni
Il Comune di Albizzate, in sinergia con il Gruppo fotografico albizzatese e la proloco del luogo, presentano la mostra del fotografo albizzatese Franco Restelli “Omaggio al mio paese: viaggio nel tempo“. Questa esposizione, che si terrà presso il Comune di Albizzate in Piazza IV Novembre, 2, vedrà l’inaugurazione sabato 7 ottobre 2023 alle ore 17 e proseguirà fino al 22 ottobre. Le visite saranno aperte nei weekend, sia il sabato che la domenica, dalle 15,30 alle 18,30, mentre il mercoledì sarà aperta dalle 16,30 alle 18,30. Inoltre, giovedì 12 ottobre, ci sarà un’apertura straordinaria dalle ore 21 alle 22.30.
Franco Restelli, attraverso la sua arte fotografica, ci guida in un affascinante viaggio nel tempo, concentrato sugli anni che vanno dal 1995 al 1999. La selezione, composta da 50 opere, non ritrae solo panorami e scorci di Albizzate, ma è particolarmente focalizzata sui giovani e sui ragazzi, immortalati nei loro momenti di vita quotidiana. L’artista sottolinea come non sia necessario andare lontano per trovare spunti fotografici: a volte, le storie più interessanti sono proprio davanti alla nostra porta.
Restelli ci ricorda l’importanza della memoria, e come la fotografia possa aiutarci a conservare e rivivere momenti passati. In un’epoca in cui la fotografia digitale domina, ha fatto una scelta significativa, realizzando tutte le sue opere in formato “analogico”, con la pellicola. Questo metodo tradizionale ha permesso all’artista di riflettere profondamente su ogni scatto, studiando la situazione e cogliendo l’essenza del momento.
In aggiunta all’esposizione, il Gruppo Fotografico albizzatese arricchirà la cultura locale donando al Comune otto magnifiche gigantografie sul tema “Albizzate: vita contadina“, che raffigurano scene tra il 1915 e il 1940. Queste preziose rappresentazioni troveranno una collocazione permanente nella sala “Guido Reni”, creando un ponte tra passato e presente.
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