Esodo continuo dagli ospedali pubblici: la carenza di personale sarà presto un’emergenza
Il Presidente dell'OPI Varese Filippini presenterà un documento in Regione con richieste urgenti. Il tentativo della Sette Laghi di attrarre personale su Luino ha dato pochi risultati. Il sindacato Fials parla di esodo verso la Svizzera o il privato
Stipendi bassi, condizioni di lavoro impegnative, vita sociale penalizzata. Lavorare in ospedale ha perso il suo fascino. I dati delle ultime iscrizioni ai test d’ingresso delle professioni sanitarie fotografano la crescente disaffezione dei giovani verso i lavori di infermiere, perfusionista, tecnico di laboratorio. Tanto per citarne alcuni.
La provincia di Varese, inoltre, in quanto terra di confine, è penalizzata ulteriormente da una concorrenza molto agguerrita del Canton Ticino che vive una carenza di figure sanitarie grave e cerca di reclutare con proposte molto attrattive il personale italiano.
Il tema è ben chiaro e, senza interventi da parte della politica, difficilmente si riuscirà a contenere un’emorragia destinata a minare l’offerta sanitaria pubblica.
IL DOCUMENTO DELL’ORDINE PROFESSIONALE DEGLI INFERMIERI
Da tempo, il Presidente dell’Ordine degli Infermieri della provincia di Varese Aurelio Filippini invoca segnali per mettere fine all’emergenza.
« Abbiamo preparato un documento che inoltreremo in Regione – spiega Filippini – Ci sono richieste che puntano alla valorizzazione della professione infermieristica, sia dal punto di vista economico, con il coinvolgimento del Governo e della Regione, sia della carriera professionale, con il riconoscimento ufficiale delle mansioni manageriali che si svolgono nei reparti. C’è poi un aspetto dedicato alla formazione per rivendicare contributi economici per gli studenti del terzo anno del corso di laurea , che svolgono molte ore di tirocinio in reparto diventando vere e proprie risorse nell’organizzazione. Chiediamo, infine, anche borse di studio per accedere a percorsi di laurea magistrale o a master come quello di infermiere di famiglia e comunità che è molto oneroso e che gli infermieri sono chiamati a pagare di tasca propria. Come OPI finanziamo 5 borse di studio ma, alla fine, sono sempre i soldi delle quote degli infermieri a sostenere la spesa».
RICHIESTE DI WELFARE
A richieste di natura più squisitamente politica, Aurelio Filippini aggiunge proposte che puntano più sul welfare: « Una carta sconto per la benzina, agevolazioni per pagare gli affitti, un sostegno per le spese para scolastiche dei figli o nidi gratis – indica il presidente – Il tema è spinoso soprattutto nella nostra area dove assistiamo a un esodo preoccupante di personale formato e preparato verso la Svizzera. Anche in Canton Ticino stanno vivendo la carenza di personale e vedono con preoccupazione la possibilità che in Italia si introducano incentivi per trattenere i professionisti».
LAVORO E ALLOGGIO: LA FORMULA DELLA SETTE LAGHI PER L’OSPEDALE DI LUINO
La battaglia dell’OPI varesino si protrae ormai da tempo senza che segnali concreti arrivino da Roma o da Milano.
Pochi anche quelli proposti dal territorio: la Sette Laghi aveva messo a bando posti per infermieri o per tecnici da inserire a Luino con la possibilità di alloggio. Solo un infermiere ha risposto alla chiamata: inizialmente erano 3 ma due poi hanno preferito posizioni in altri presidi aziendali. Anche un tecnico aveva inizialmente rispoto rinunciando poi all’incarico. La Sette Laghi chiede collaborazione e una strategia comune con il territorio per provare a rilanciare l’offerta lavorativa dei suoi ospedali. Fino a oggi però, poche sono state le risposte ricevute: i comuni potrebbero fare la propria parte riconoscendo alloggi a prezzi calmierati, benefici per il diritto allo studio, tessere gratuite per trasporti o parcheggi.
ANCORA IN ALTO MARE LA LEGISLAZIONE PER LA LIBERA PROFESSIONE DEI SANITARI DIPENDENTI PUBBLICI
Anche la possibilità di effettuare ore di libera professione per i dipendenti del pubblico nel comparto ( inserita nel decreto energia) non ha trovato alcuna attuazione: mancano i decreti attuativi e l’individuazione di limiti che, stando alle bozze in circolazione, sarebbero comunque proibitivi per il personale sottodimensionato che deve coprire i turni delle aziende.
“ESODO INCESSANTE DAL PUBBLICO VERSO LA SVIZZERA O IL PRIVATO”
« Segnali non se ne vedono – commenta con amarezza il delegato Fials della Sette Laghi Francesco Tucci – non si sente parlare di defiscalizzare tutto o in parte il nostro salario, non ci sono incentivi, nessuna agevolazione per conciliare famiglia e lavoro. Così questa professione perde fascino e iscritti. A breve il deifici di sanitari sarà preoccupante. Oggi assistiamo a un esodo continuo verso la Svizzera o verso il privato. Basta una partita IVA per guadagnare di più con meno obblighi»
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