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“Stai a terra!”. A Milano l’incontro tra attivisti per il clima e contro i voli aerei

All'Università Statale si è tenuto un momento di confronto tra attivisti da mezza Europa. Con le proposte per contrastare le emissioni da trasporto aereo, dai voli privati al turismo mordi-e-fuggi

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«Stai a terra!». Nel nome della campagna internazionale c’è il messaggio fondamentale: ridurre i movimenti in aereo per ridurre l’impatto sul clima. La campagna “Stay grounded” è anche un’associazione, che si muove nei diversi Paesi, dove il dibattito sulla limitazione dei voli è (anche solo stando all’Europa) a livelli molto diversi.

Se infatti in Francia si è persino già arrivati a una legge per il contenimento dei voli a corto raggio, se altrove esiste un dibattito aperto, in Italia il messaggio ancora fatica a trovare spazio.
Se n’è discusso a Milano giovedì 12 ottobre: all’Università Statale in via Festa del Perdono si è svolto – nell’ambito delle quattro giornate dedicate alla giustizia climatica – un incontro tra i partecipanti di Stay Grounded, con l’obiettivo promuovere azioni di contrasto alla crescita dei movimenti aerei e dei sedimi aeroportuali in Europa e nel mondo, oltre al ridimensionamento del numero complessivo dei voli.

Erano presenti partecipanti da tutta Europa (Italia, Germania, Spagna, Regno Unito, Austria, Portogallo, Francia, Slovenia ecc.). Oltre agli attivisti climatici, forte è la presenza dei comitati che si battono contro l’ampliamento degli scali: per Malpensa erano presenti sia l’Uni.Co.Mal. – una sorta di organizzazione “ombrello” – e diversi comitati locali, mentre il comitato Fuori Pista rappresentava le mobilitazioni intorno all’aeroporto di Roma Fiumicino.

«La gravità della nostra situazione è evidente, in realtà sembra che l’Italia faccia marcia indietro, le voci sono tutte a favore dei viaggi in aereo» dicono da Uni.Co.Mal. «Poco si parla dell’inquinamento prodotto e delle importanti malattie causate dagli aeromobili, malattie che ha ben spigato ISDE (Medici per l’Ambiente) derivanti sia dal rumore (alta pressione con le sue conseguenze) sia dall’aria malsana, i cui parametri sono stati di recente alzati dall’UE. L’aereo è considerato al top, ci dimentichiamo che si tratta dell’unica attività umana che rilascia inquinanti nella stratosfera, con effetti negativi sulla terra sottostante. Eppure non se ne parla affatto, anzi siamo nel campo del negazionismo, sbandierato come verità».

Più che in altri Paesi le azioni dirette di contrasto ai voli privati – che hanno altissime emissioni pro capite – hanno suscitato polemiche, mentre non esiste in sostanza un dibattito pubblico sulle limitazioni dei voli, come invece ne esistono in Francia, nei Paesi Bassi, in Germania o in Scandinavia, dove è più noto anche il tema del “flightshame“, la riprovazione per l’inquinamento da voli aerei che ha spinto anche ad un rilancio delle connessioni ferroviarie e dei treni notturni (anche se qualche segnale positivo arriva anche in Italia).

«Da anni, in Europa e nel mondo, si va evidenziando in tutta drammaticità il cambiamento climatico e si stanno creando e organizzando comitati e associazioni per la difesa dell’ambiente e della salute, che non sono i resti di una arcadia ecologista ma che rappresentano le punte avanzate di un sapere critico, partecipato e propositivo che non può essere a lungo ignorato o sottostimato se non vogliamo condannarci al cieco e autoreferenziale disastro ambientale (per intenderci effetto rana bollita)».

«Stay Grounded affrontata vari argomenti che danno spunto a riflessioni: il continuo greenwhasing, saper distinguere tra voli utili e voli inutili, saper pensare ad una loro riduzione, eliminare l’alta frequenza dei voli privati, vietare la pubblicità a favore del volo, così come è avvenuto per le sigarette, il ripensamento del turismo “mordi e fuggi” che non lascia utili sui territori visitati, i punti cardine della giustizia climatica, di cui il volo aereo rappresenta l’aspetto più emblematico».

Pubblicato il 13 Ottobre 2023
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