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Il Pd di Busto Arsizio contro sindaco e maggioranza: “Avete deciso di non vigilare sulla sanità locale”

La mozione chiedeva un impegno a vigilare sull'organizzazione del servizio sanitario e sociosanitario locale ma la bocciatura è stata senza se e senza ma

consiglio comunale busto arsizio 2023

Il Partito Democratico ha diffuso una nota a seguito della bocciatura di una mozione sulla sanità locale proposta insieme ad altri gruppi di opposizione nel consiglio comunale di Busto Arsizio che si è svolto ieri sera, giovedì 26 ottobre. Il testo chiedeva un impegno da parte del consiglio comunale nel coordinamento degli interventi, dei programmi e delle iniziative relative ai servizi erogati dai presidi sanitari e sociosanitari locali, insieme ai tecnici attraverso l’apposita commissione sanità. La maggioranza ha bocciato sia la mozione che gli emendamenti senza alcun dibattito. Vivace e partecipato, invece, il dibattito su alcuni punti come il divieto di uso delle farine di insetti nelle mense scolastiche, la maternità surrogata (peraltro vietata in Italia) o la guerra nel Nagorno Karabakh.

Di seguito la nota del capogruppo Pd Maurizio Maggioni:

Le polemiche che il sindaco, la sera del 26 ottobre in Consiglio Comunale, ha inaugurato, gestito e condotto da solo senza che nulla potesse giustificarle, non una frase né una considerazione che siano state fatte da qualsiasi consigliere, hanno fatto distogliere l’attenzione pubblica dalle decisioni rilevantissime che il Consiglio Comunale ha adottato in relazione alla gestione dell’ Ospedale di Busto e all’implementazione dei servizi sanitari territoriali, bocciando una mozione presentata dai gruppi di minoranza

Mentre l’Ospedale di Busto, insieme con Gallarate, è oggetto di riorganizzazione di personale e servizi e mentre le Amministrazioni Comunali di Somma, di Gallarate e di Saronno sono manifestamente impegnate a seguire questi processi con l’attenzione che i politici locali devono avere per i propri nosocomi, la maggioranza del Comune di Busto, in continuità con la ribadita logica di delegare in bianco ad altre istituzioni, ha votato contro la proposta di “esprimere la volontà e l’impegno comune affinchè siano garantiti al meglio i servizi ospedalieri dell’attuale nosocomio e lo sviluppo dei servizi territoriali” e di impegnarsi in collaborazione con l’Assessorato regionale e gli organi della ASST ” per un’analitica e organica serie di iniziative atte a garantire all’attuale presidio ospedaliero la salvaguardia dell’eccellenza dell’offerta sanitaria.”

Ha bocciato senza appello né dibattito “l’esigenza di collaborare per coordinare interventi, programmi ed iniziative congiunte con l’Amministrazione Comunale sul fronte delle case di comunità e dei presidi sanitari e sociosanitari di prossimità e della loro organizzazione sul territorio.”

Ogni Comune ha a cuore le sorti del proprio nosocomio e storicamente anche a Busto si sono succeduti politici ed amministratori comunali di ogni partito che hanno seguito e “patrocinato“ le sorti del proprio ospedale. In una fase di cambiamento e di difficoltà che comporta l’obbligo di riorganizzazione, non vi è Amministrazione Comunale che rinunci a vigilare e a verificare quanto sta avvenendo, pur nel rispetto delle rispettive responsabilità e competenze.

Il fatto che il Consiglio Comunale abbia deliberato di rinunciare a tale vigilanza, in modo pubblico ed ufficiale, non è un affronto alle minoranze ma una vera e propria sciocchezza. Mentre tutti i principali Comuni della ASST, Saronno e Gallarate, vogliono in forme diverse esser presenti e valutare le scelte, il Consiglio Comunale di Busto vi rinunzia esplicitamente con immaginabili conseguenze sul messaggio che si invia ai decisori. Occorrerebbe invece come proposto nella nostra mozione un’intesa tra ASST e gli stessi Comuni al fine di costruire un piano condiviso che promuova senza campanilismi servizi di qualità da transitare nel nuovo nosocomio.

La scelta sconsiderata che la maggioranza ha assunto senza spiegarla, è però in linea coerente con la posizione più volte resa dal Sindaco, secondo la quale “è una responsabilità regionale”, espressa anche con le consuete modalità polemiche contro le minoranze. E’ da chiedersi se si sia trattato di una maggioranza convinta e compatta seppure catalettica, oppure di una maggioranza accondiscendente ed intimidita.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it
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Pubblicato il 27 Ottobre 2023
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