Soldati romani, mantelli e festa: le celebrazioni di San Martino nel Varesotto
La ricorrenza del santo, all'11 novembre, era un momento centrale per la società agricola. E ancora oggi è molto sentita in diverse località, con celebrazioni anche piuttosto pittoresche
Soldati romani, mantelli, frutti della terra da condividere: sono alcuni dei simboli della festa di San Martino, che si è celebrata sabato 11 novembre. Una ricorrenza che era centrale per il mondo agricolo ed è ancora oggi è molto sentita in diverse località del Varesotto (nella città di Varese, a Cavaria con Premezzo, a Vergiate), con celebrazioni anche piuttosto pittoresche.
San Martino di Tours, venerato dalla Chiesa cattolica e anche da quelle ortodossa e copta, è uno dei fondatori del monachesimo in Occidente. La data della sua celebrazione è collegata al celebre episodio del mantello: visto un mendicante seminudo patire il freddo durante un acquazzone, gli donò metà del suo mantello. Poco dopo incontrò un altro mendicante e gli regalò l’altra metà del mantello: subito dopo, il cielo si schiarì e la temperatura si fece più mite. Da qui nasce l’idea della “estate di San Martino”, i giorni in cui un lieve rialzo delle temperature andrebbe a rendere meno duri i primi freddi.
Il corteo a VareseAlla tradizione del mantello si collega molta dell’iconografia di San Martino e anche le celebrazioni nel Varesotto: il mantello è ben visibile nel corteo che si svolge a Varese (qui le immagini di quest’anno) mentre a Cavaria viene scenograficamente ricostruita l’intera storia, con l’arrivo del vescovo-soldato fin davanti alla chiesa parrocchiale, dove incontra il mendicante e gli dona il mantello (le foto nella gallery di Cavaria sono di Angela Visalli).
La processione a VergiateA Cavaria come a Varese al corteo si associano poi le celebrazioni religiose e anche il momento di convivialità, come del resto si fa anche a Vergiate, altro paese del Varesotto dove San Martino è patrono, come a Besano, Barasso, Ispra, Marchirolo). È un momento di festa sentito anche perché offre un po’ l’ultima possibilità di stare all’aperto insieme, prima che arrivino i due mesi dell’anno con meno luce e i giorni più freddi. Uno stare insieme a cui sono associati anche dolci dedicati, a celebrare il momento.
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