A Malpensa protestano i lavoratori dei ristoranti e dei bar
"L'azienda fa pagare l'inflazione ai lavoratori", dicono i dipendenti di Areas Food Services, che garantiscono il servizio di ristorazione anche per grandi marchi internazionali e per i locali dei grandi chef. Contestate gli aumenti delle trattenute per parcheggi e pasti
I lavoratori di ristoranti e bar di Malpensa in assemblea e presidio, per protestare per le condizioni di lavoro dei locali in aeroporto. Il nome dell’azienda – Areas Food Services – non dice poi molto, meglio si capisce la portata se si citano i marchi dei servizi che garantiscono ogni giorno, tra cui Mc Donald’s, Rossopomodoro, ma anche i locali con i nomi degli chef Oldani e Cannavacciuolo.
L’assemblea con presidio, al terminal 1 dell’aeroporto, è stata promossa in modo unitario dalle sigle del commercio di Cgil, Cisl e Uil.
«Areas Food Services, ex My Chef, è una società controllata al 40% dalla Sea, il gestore aeroportuale. L’azienda ha aumentato una serie di istituti a carico dei lavoratori, peggiorando le loro condizioni concrete di lavoro» spiega Livio Muratore, della Filcams Cgil. Cosa significa istituti fatti pagare ai dipendenti? «Parliamo delle trattenute per i parcheggi, per il pasto, a cui si aggiunge un premio di produttività irrisorio, nel quadro di un contratto di categoria scaduto»
Complessivamente a Malpensa si parla di circa 300 lavoratori, che garantiscono il servizio ai passeggeri nei locali che hanno diversi marchi commerciali: Briciole, Mc Donald’s, Ferrari, Oldani Cafè, Evita, Moukiki, Carrefour, Rossopomodoro, Antonino-Il banco Cannavacciuolo, Gran Caffè.
Per ora i dipendenti si sono riuniti in assemblea, il 22 dicembre seguirà lo sciopero nazionale della categoria commercio per il rinnovo del contratto. A Malpensa, va detto, c’è una situazione particolare e specifica: «Su Areas Food Services c’è stato un accordo regionale tra azienda e categorie che ha però privilegiato il trattamento su Linate e Orio al Serio, discriminando i lavoratori di Malpensa» dice Muratore. Ora le categorie Commercio di Cgil, Cisl e Uil, a livello di sito, si sono mobilitati e non escludono di «chiedere ai nostri regionali di aprire un supplemento di contrattazione integrativa».
«Se l’azienda non apre la trattativa proseguiremo nella mobilitazione, arrivando nel caso anche allo sciopero per il solo sito di Malpensa» dicono sindacati e lavoratori, che si sono riuniti sotto lo slogan che campeggiava su volantini e striscioni: “Areas combatte l’inflazione facendola pagare ai lavoratori”.
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