Le Giöbie delle scuole a Busto Arsizio. Ecco le tre vincitrici del concorso
Premiate con l'esposizione in piazza Santa Maria quella delle primarie Pontida, della scuola dell'infanzia Soglian e della Rodari. La quarta verrà decisa dai like sulla pagina facebook del Comune
Quest’anno, in occasione della Giöbia, l’Amministrazione comunale – in particolare gli assessorati all’Educazione, guidato da Daniela Cinzia Cerana, e a Identità e Cultura, guidato da Manuela Maffioli – e le associazioni che si occupano di salvaguardare l’identità cittadina hanno promosso un concorso tra le scuole allo scopo di mantenere viva la tradizione.
Un’iniziativa rivendicata dall’amministrazione comunale e in particolare dal sindaco Emanuele Antonelli che ha voluto sottolineare la decisione: «Spesso coinvolgiamo gli studenti per ricorrenze tragiche e tristi come il Giorno della Memoria. Questa volta vogliamo farlo per un evento che è parte dell’identità della nostra città, con lo stesso spirito che usiamo per il tavolo sulla memoria, ovvero tramandare alle nuove generazioni i valori veri di una tradizione».
Gli istituti sono stati invitati a realizzare un fantoccio di altezza compresa tra 150 e 200 cm, che riportasse elementi riconducibili alla tradizione bustocca ed eventualmente riferimenti all’attualità purché nel solco della consuetudine cittadina. Le paure dei bambini, le emozioni e la violenza sulle donne sono i temi che sono stati trattati dalle varie scuole che hanno realizzato i pupazzi che vedete nella foto di copertina.
Le Giöbie maggiormente apprezzate dalla giuria, composta da membri delle associazioni, saranno esposte in piazza santa Maria nella giornata del 25 gennaio e successivamente bruciate nel tradizionale falò di via Einaudi. Stesso premio per la Giöbia che al 24 gennaio avrà ottenuto più like sulla pagina Facebook Città di Busto Arsizio.
Sette le scuole che hanno partecipato: per l’Istituto Pertini, la scuola dell’infanzia Rodari; per l’Istituto Galilei, la scuola dell’infanzia Soglian, la primaria Rossi e le secondarie Galilei e Parini: per l’Istituto De Amicis, la primaria Pontida; per l’Istituto Bertacchi, la primaria Pieve di Cadore.
A tutte le scuole sarà donato un libro della Famiglia Bustocca sulla tradizione della Giöbia, sono previsti inoltre premi in denaro per le prime scuole classificate.
La commissione, composta da Rolando Pizzoli (Famiglia Sinaghina), Monica Colombo (Fudreta), Antonio Tosi (Tarlisu), Chiara Masazza (Famiglia Bustocca) e Simonetta Marezio (Federcasalinghe) ha valutato i fantocci sulla base di criteri come l’aderenza alla tradizione in rapporto alla figura della Giöbia tradizionale; originalità e modalità con cui sono veicolati messaggi legati all’attualità; materiali impiegati con particolare apprezzamento per i materiali ecologici.
La graduatoria
Prima classificata: scuola primaria Pontida (Ist. De Amicis).
Un’esplosione di Bustocchità: un evidente richiamo ai “grandi” che hanno reso celebre busto (cfr. Dell’Acqua e Crespi), un richiamo alla Pro Patria e alla squadra di pallavolo Uyba e, non per ultimo, un pensiero alle maschere simbolo della città. La Giôbia si presenta vestita da Bumbasina, un po’ invecchiata. Da notare la base che riprende la pianta della chiesa di Santa Maria. Inoltre anche qui un ricco reportage fotografico ritrae i ragazzi all’opera.
Seconda classificata: scuola dell’Infanzia Soglian (Ist. Galilei)
solo materiali di riciclo. Disegni fatti dei bimbi: dopo aver affrontato il tema della raccolta differenziata, sono stati fatti fare ai bimbi dei disegni sia delle buone azioni sia delle cattive nei confronti dell’ambiente. Quelli riferiti alle cattive azioni sono stati fotocopiati e rimpiccioliti e sono pronti per essere bruciati. Altezza 160ca. Tema: green. La poesia in dialetto sarà visionata anche dal Ginetto Grilli per eventuali correzioni. Punto positivo: hanno lavorato alla Gioia tutti i bimbi (con foto che provano tutti i vari passaggi per la creazioni).
Terza classificata: scuola dell’Infanzia Rodari (Ist. Pertini)
Un misto tra bustocchità (richiamata dal piatto tipico della Giöbia “risotto con la luganega” e da una poesia del grande Ginetto Grilli) e un tema più classico, nonché un sacchetto con all’interno i disegni riportanti le paure da bruciare. I bimbi, durante la realizzazione, hanno potuto testare varie tecniche di pittura e hanno utilizzato vari materiali: dalla carta pesta agli scatoloni per realizzare il corpo. Anche qui, abbiamo potuto constatare la reale collaborazione di tutti i bambini grazie al reportage fotografico e al video visibile tramite qr code.
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