Malpensa e il rumore dei voli notturni. “Dal Comune di Milano scelte in contrasto con la transizione ecologica”
L'impatto dei decolli dei voli cargo nella notte sta suscitando proteste dal territorio. Dario Balotta, di Europa Verde, incalza il socio pubblico di Sea sulle scelte sul traffico merci, tra decolli e ampliamento delle aree logistiche
«Milano sbaglia a lasciare le mani libere all’azionista di minoranza della Sea, cioè al fondo investimenti f2i, che impone le sue scelte, pianificando nuovi investimenti in contrasto con la transizione ecologica». Lo dice Dario Balotta, responsabile trasporti di Europa Verde.
La querelle è quella sullo sviluppo del cargo a Malpensa, su due diversi fronti evocati da Balotta: l’ampliamento del sedime aeroportuale da un lato, il tema dei voli notturni dall’altro.
Su quest’ultimo capitolo ha fatto “rumore” l’intervento del management di Malpensa ad un convegno a Roma, sul tema della logistica e delle merci per via aerea, in cui sono state evocate le limitazioni alle operazioni in orario notturno che vengono chieste dal territorio intorno a Malpensa, principale scalo del cargo aereo in Italia.
Parole che hanno suscitato la reazione di chi vive intorno allo scalo. Si sono fatti sentire i comitati (sulle due sponde del Ticino, quella piemontese e quella lombarda) ma anche alcuni amministratori locali, in particolare dalla zona a Sud dell’aeroporto, sotto le rotte di decollo notturne, che avvengono in “senso opposto” a quelle diurne, che sono invece verso Nord, appunto. L’assessore all’ambiente del Comune di Turbigo, Andrea Azzolin, ha parlato di «un disturbo che riteniamo superi di gran lunga la sopportabilità dei nostri cittadini»: i Comuni del territorio del Castanese chiedono nuova ripartizione delle rotte di decollo, una politica per favorire l’uso di aerei più moderni, penalizzando invece quelli più vetusti e rumorosi.
Quest’ultimo, peraltro, era proprio uno dei temi sollevati dalla stessa Sea anche nel corso del convegno a Roma (è un fronte su cui si stanno muovendo anche altri aeroporti).
Dario Balotta, di Europa Verde, chiede però una spinta più decisa. E lo chiede al Comune di Milano, che ha la maggioranza delle azioni della Sea.
«Sorprende che l’azionista di controllo, il Comune di Milano, insista per la realizzazione di una nuova Cargo City fuori dal sedime aeroportuale e che non indirizzi la Sea verso un percorso di sostenibilità e di digitalizzazione dello scalo di Malpensa» dice Balotta.
«Al Comune basta far cassa ogni anno con ricchi dividendi, qualche volta anche straordinari (2019) per tappare i buchi di bilancio, evitando così di aumentare le imposte locali ai cittadini milanesi. Una politica che viene contestata dai Comuni della Brughiera, visto che Milano si prende i soldi e lascia nel territorio i disagi (traffico, rumore ed emissioni inquinanti) della vicinanza con Malpensa. Ora Sea, anziché limitare al massimo i voli notturni (inquinano il doppio di quelli diurni) come fanno gli aeroporti di Zurigo, Amsterdam, Parigi ecc., chiede di eliminare i pochi vincoli esistenti, per non ‘ostacolare’ lo sviluppo del settore Cargo».
Fuga in avanti, barricate e diplomazia: i tre fronti del cargo di Milano Malpensa
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