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Il saluto romano di Lattuada nel “Giorno della Memoria” riaccende la polemica politica a Busto Arsizio

A portare in consiglio la questione della foto pubblicata sui social dall'ex-consigliere comunale è Paolo Pedotti. La replica di Antonelli: "Rispondo solo di quello che fanno i miei assessori"

francesco checco lattuada

La foto di un saluto romano risalente a parecchi anni fa, ripostata su Facebook nel Giorno della Memoria da parte di Checco Lattuada (ex-consigliere comunale e oggi militante di Fratelli d’Italia) riaccende la polemica politica a Busto Arsizio.

A sollevare il caso in consiglio comunale ieri sera, giovedì, è ancora una volta il consigliere del Partito Democratico Paolo Pedotti (come aveva fatto per Francesco Attolini e la famosa foto della montagna che assomigliava ad Hitler) che nel suo intervento dei 3 minuti ha chiesto al sindaco di stigmatizzare l’episodio addebitato al suo compagno di partito e amico di vecchia data, non nuovo a provocazioni di questo tipo. La sua mano alzata è forse una delle più conosciute in provincia di Varese: che sia allo stadio o sui social.

Il sindaco Antonelli ha risposto a Pedotti in modo piccato: «Rispondo solo di ciò che fanno miei assessori e consiglieri. Non vedo perché devo prendere le distanze. Rimango suo amico ma non devo prendere le distanze. Pensi ad altro e voli un po’ più alto. Il fascismo non tornerà ma se dovesse arrivare io scenderei in piazza non so se lei farebbe altrettanto».  La replica di Pedotti arriva per fatto personale: «Gente come Lattuada lede la vostra forza politica. Non sto criticando voi ma sto criticando comportamenti da parte di alcuni di voi».

Questo è stato l’unico momento di polemica politica della seduta che poi ha visto approvare la modifica dello statuto di Agesp affinchè possa gestire il forno crematorio cittadino. L’opposizione, attraverso il consigliere Maggioni del Pd,  ha chiesto che ci fosse prima una valutazione anche dal punto di vista energetico con Agesp Energia ma il sindaco ha rassicurato specificando che questo potrà essere fatto anche dopo l’approvazione alla modifica dello statuto societario.

Approvata anche la variazione di bilancio e del conseguente piano triennale delle opere per inserire i lavori di ristrutturazione di Villa Tovaglieri, finanziati dal ministero con 1,1 milioni di euro, i lavori per la realizzazione del campo d’allenamento in sintetico di ultima generazione per la Pro Patria. L’amministrazione accenderà un mutuo da 300 mila euro che si aggiungeranno ai 300 mila messi a disposizione da Regione Lombardia.

Infine è stata trattata l’interrogazione firmata da tutte le opposizioni sulla annosa questione dei derivati: “Che cosa si intende fare davanti alla sentenza sui derivati visto che Busto ha perso davanti al tribunale di Londra? Quanto costerà ai cittadini?”

Il sindaco ha dato una risposta articolata sostenendo che «non c’è nessuna irregolarità rispetto al lavoro fatto dall’amministrazione rispetto alla questione dei derivati». Il sindaco cita una serie di principi espressi dalla Corte Costituzionale e invita i consiglieri a parlare con l’avvocatura del comune: «Abbiamo seguito tutti i passaggi».

Il consigliere Santo Cascio di Progetto in Comune torna all’attacco: «L’unica cosa che mi risuona nella testa è perché non avete valutato dall’inizio che il foro competente era quello di Londra? Ha agito da solo? I miei cittadini mi chiedono perchè ci si è ritrovati in questa situazione e voi non avete fatto altro che parlare di riservatezza. Ora ci tocca proseguire la causa, spendendo altri soldi».

Antonelli non si tira indietro: «Questa storia dei suoi cittadini ha rotto le scatole. Lei dovrebbe ringraziarmi perché me ne sono occupato. Paghiamo 4 milioni in più? Almeno ci abbiamo pensato. Si ricordi che sono un commercialista e nel 2007, quando sono tati sottoscritti questi contratti, io non c’ero. Tantissime città ci sono finite dentro».

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it
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Pubblicato il 02 Febbraio 2024
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