Busto Arsizio non dimentica l’esodo istriano e le foibe. Pd presente ma il sindaco critica Galimberti
La pioggia non ha fermato la commemorazione. Il sindaco Antonelli sottolinea le distanze dall’iniziativa antifascista del collega varesino Galimberti ma non fa cenno del caso Pedotti
Le lacrime del cielo non hanno fermato le celebrazioni del Giorno del Ricordo a Busto Arsizio, un momento sempre molto sentito anche per la presenza di un villaggio che negli anni ‘60 ospito tanti Giuliani è Dalmati dai quali ha preso anche il nome.
Proprio da lì, come ogni anno, sono partiti i diversi momenti istituzionali che ricordano i massacri di italiani gettati nelle foibe e la cacciata dalle loro terre di migliaia e migliaia di famiglie. Dopo il primo momento in piazza don Emerico Ceci con l’amministrazione e alcuni consiglieri comunali e cittadini, c’è stato un secondo momento al parco intitolato a Norma Cossetto in via Foscolo.
Infine è stata l’aula Ali della Libertà di piazza Trento e Trieste (lá dove i tedeschi torturavano i partigiani durante la Resistenza) ad ospitare la memoria viva dei ragazzi delle scuole superiori che hanno recitato, raccontato e cantato il dolore immenso per troppo tempo sopito degli istriani e dalmati. Le struggenti note di 1947 di Sergio Endrigo, cantata e suonata da due studenti, ha chiuso la mattinata.
Oltre ai componenti della maggioranza e al sindaco Antonelli, c’erano numerosi esponenti del Partito Democratico a partire dal consigliere Paolo Pedotti al centro di uno striscione polemico neo suoi confronti dopo aver attaccato il partito del sindaco, Fratelli d’Italia, per il saluto romano di Checco Lattuada su Facebook nel giorno della memoria.
Il sindaco Antonelli, tuttavia, non ha detto nulla della polemica scatenata contro il consigliere da uno striscione anonimo ma non ha perso l’occasione per criticare il suo collega di Varese, Davide Galimberti, per aver organizzato una manifestazione antifascista prevista per questa sera contro il matrimonio nazifascista che si è svolto a Palazzo Estense la scorsa settimana con tanto di saluti romani dal balcone della sede comunale.
Antonelli ha comunque voluto sottolineare l’importanza del lavoro fatto dai giovani per ricucire gli strappi che la sua generazione non ha saputo riparare: “Noi abbiamo fallito – ha detto il sindaco – voi avete superato quegli steccati”.
Da anni a Busto esiste un tavolo della memoria che mette intorno amministrazione, scuole e associazioni per ricordare ogni anno i momenti più difficili e fondamentali della storia italiana ed europea con l’obiettivo di creare una memoria condivisa.
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