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“Inaccettabile il silenzio dei sindaci intorno a Malpensa”

La Rete Comitati Malpensa aveva chiesto la convocazione dell'assemblea aperta del Cuv, il consorzio dei Comuni varesotti intorno allo scalo. Richiesta caduta nel vuoto, in un momento in cui si sta ancora decidendo molto del destino dell'area aeroportuale

Malpensa Generiche

Perché non viene convocata un’assemblea dei Comuni intorno a Malpensa? La richiesta era stata inoltrata dalla Rete Comitati Malpensa. Che oggi dice che «non è più accettabile» il silenzio del Cuv (il consorzio dei Comuni varesotti intorno allo scalo), che «fa emergere tutta la difficoltà dei sindaci a relazionarsi con le relative comunità».

Le vicende degli ultimi due anni sono state in effetti particolarmente intense, dall’accordo Cuv-Regione-Sea alla bocciatura dell’ampliamento del cargo (ma con via libera del resto del Masterplan, il programma di interventi di potenziamento), fino alla nuova via imboccata dal governo con la norma specifica per il cargo di Malpensa inserita nel “Decreto Aria”.

Una vicenda tutt’altro che chiusa, su cui da un lato il governo sta ancora valutando come muoversi, dall’altro i Comuni si muovono con «le diplomazie», come le ha definite il sindaco di Somma Lombardo Stefano Bellaria.

Proprio questo approccio «a porte chiuse» viene bocciato in toto dai comitati, che ribadiscono la richiesta di un’assemblea pubblica, che secondo RCM rappresenterebbe un «cambio di passo» che consentirebbe «ai cittadini, in forma singola o associata, di poter discutere, confrontarsi, contribuire alla formazione delle decisioni che riguardano il proprio territorio».

Qui di seguito il testo completo del comunicato inviato dalla Rete Comitati Malpensa.

Stupisce che a tutt’oggi il CUV Malpensa, il Consorzio dei 9 Comuni della prima fascia aeroportuale, non abbia ancora dato riscontro alla richiesta della Rete Comitati Malpensa, inoltrata lo scorso 22 novembre per sollecitare la convocazione di una pubblica assemblea allo scopo di: “fornire un rendiconto sulle iniziative intraprese e sul programma da attuare”, come espressamente previsto su base annuale, dall’art. 8 della Convenzione che stabilisce compiti e funzioni dell’organismo consortile.

Stupisce ancor di più se si considera che l’ultima seduta pubblica del Consorzio risale al Giugno 2019; assemblea peraltro esclusivamente dedicata alla presentazione del “progetto Bridge” (chiusura di Linate e spostamento del traffico aereo a Malpensa) e quindi non certo pienamente rispondente alle finalità di confronto e ascolto con la propria comunità di riferimento come stabilisce il citato articolo 8.

Eppure di accadimenti particolarmente rilevanti la vicenda Malpensa ne ha visti scorrere parecchi: dalla procedura di VIA del Masterplan 2035, al Protocollo d’Intesa con ENAC/SEA, alla bocciatura regionale del SIC “Brughiere di Malpensa e Lonate”, al decreto VIA che ha bocciato l’ampliamento della nuova Cargo City oltre sedime, all’emendamento “sblocca Cargo” diventato legge lo scorso Novembre e la cui procedura attuativa appare di problematica definizione per non dire (fortunatamente) in alto mare.
Ebbene tutte queste vicende il CUV Malpensa le ha gestite “a porte chiuse”. Le notizie, peraltro a cose fatte, sono state per lo più veicolate attraverso la stampa locale, eletta ad organo ufficiale di comunicazione istituzionale.
Appare così evidente che il perdurare del silenzio da parte del CUV, nonostante i vari solleciti, fa emergere tutta la difficoltà dei Sindaci a relazionarsi con le relative comunità.

Tutto questo non è più accettabile.

I Sindaci del CUV da anni ignorano sistematicamente il proprio ruolo istituzionale di promozione della partecipazione civica come strumento per la consultazione dei cittadini.
Partecipazione intesa come passaggio preventivo all’assunzione di ogni atto decisionale, in particolar modo su tematiche legate alla sostenibilità ambientale, occupazionale e alla salute pubblica.

Rinnoviamo la richiesta ai 9 Sindaci del CUV Malpensa di convocarsi in seduta pubblica, non solo come atto dovuto rispetto all’obbligo sancito dalla convenzione su cui si fonda l’unione consortile, ma soprattutto come indispensabile “cambio di passo” che consenta ai cittadini, in forma singola o associata, di poter discutere, confrontarsi, contribuire alla formazione delle decisioni che riguardano il proprio territorio.

RCM – RETE COMITATI MALPENSA

Pubblicato il 15 Febbraio 2024
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