A Lonate Pozzolo la conversazione-concerto “Il suono della cura”
Racconti emblematici di medicina e musica dall'800 ad oggi, nell'appuntamento con il dottor Pierdante Piccioni, ispiratore della serie Doc nelle tue mani e Marco Battaglia, chitarrista e musicologo
A Lonate Pozzolo, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura, nell’ambito dell’800MusicaFestival, 16a edizione, con il patrocinio del Consiglio di Regione Lombardia, sabato 23 marzo 2024 alle ore 21:00, nella Sala Ulisse Bosisio del Monastero San Michele, Via Cavour, 21, presso il Parco Bosisio, si terra una conversazione-concerto dal titolo Il Suono della cura, con protagonisti il chitarrista e musicologo Marco Battaglia e il medico e scrittore Pierdante Piccioni.
Come in una metafora, due ambiti a prima vista stridenti si accostano per argomentare un dibattito: medicina e musica, a lungo già unite, ad esempio, nelle esperienze della musicoterapia, insegnata anche nei Conservatori, di cui oggi esiste una federazione internazionale e i cui risultati sono largamente riconosciuti dalla comunità scientifica.
L’evento desidera proporre al pubblico anzitutto l’esperienza rarissima di Pierdante Piccioni, già primario del Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore di Lodi e docente universitario a Pavia, che perde la memoria di 12 anni della sua vita a causa di un incidente automobilistico il 31 maggio 2013 e il cui libro “Meno Dodici. Perdere la memoria e riconquistarla: la mia lotta per ricostruire gli anni e la vita che ho dimenticato”, scritto con Pierangelo Sapegno, collaborazione che proseguirà anche per i tre seguenti libri, tutti pubblicati da Mondadori, ha ispirato la fiction televisiva di grande successo di Rai1 “DOC – Nelle tue mani”, medical drama con protagonista Luca Argentero di cui e attualmente in onda la terza serie.
Di grande interesse sono inoltre le esperienze di cui ha dato testimonianza o che hanno ispirato i suoi altri tre libri, “Pronto Soccorso. Storie di un medico empatico” (2017), il giallo “Colpevole di amnesia” (2020) e “In prima linea” (2020): quest’ultimo e particolarmente significativo perche tratta dell’attuale esperienza del medico presso l’Ospedale di Lodi, come Direttore dell’Unita d’Integrazione Ospedale, Territorio e Appropriatezza della Cronicita , in cui si accompagna l’uscita dei pazienti guariti anche da forme gravi di Covid verso altre strutture.
Come in un percorso da Commedia Dantesca, dall’Inferno fino al Paradiso, il medico argomentera una serie di considerazioni filtrate e arricchite dalla sua esperienza personale: in una prima parte esporra alcune problematiche relative all’amnesia, alla perdita della memoria come disabilità, disarmonia della personalita , stonatura, descrivendo inoltre l’importanza del suono in ambito diagnostico e terapeutico. Il suono della cura, quindi: ad esempio nell’ambito degli esami con Risonanza Magnetica le sonorita ritmiche prodotte dagli impulsi di radiofrequenza generati dal macchinario vanno interpretate durante l’esecuzione dell’indagine. Quando nell’interpretazione musicale si parla di pulsazione in contrasto con il concetto di esecuzione meramente metronomica, e alla regolarita della pulsazione cardiaca che si allude, qualche volta anche con le sue aritmie, ma soprattutto con i suoi accelerando e ritardando oltre che con le nuances dello stile rubato, per esempio, che rendono degna di considerazione artistica un’esecuzione musicale.
Oggi il pulsiossimetro-saturimetro da dito e entrato nelle case di tutti gli italiani. Oggetto della seconda parte sara la “medicina narrativa” o “personalizzata” in cui Piccioni si e specializzato: i pazienti, anche in rianimazione, diventano soggetti attivi nella scrittura della propria cartella clinica, svelando, come in un diario segreto con il proprio medico, la propria unicita e irripetibilita , caratteristiche proprie anche della scrittura e dell’interpretazione musicale. Medico e paziente al tempo stesso, e oggi anche vaccinatore, Piccioni sostiene inoltre che la scrittura per lui e terapia. Dunque la parola e terapeutica, e la nostra lingua, come sappiamo, e giudicata universalmente la piu musicale del mondo. Inoltre la parola e gia musica, il nostro parlare e gia innatamente musicale. La scrittura, per l’autore, inoltre, e catarsi, quindi rivelazione, nell’intreccio tra la verita esperienziale e l’esercizio estetico nella prosa.
Queste parti saranno introdotte e inframmezzate da tre interventi di Marco Battaglia che narrerà in sintesi i profili medici di due straordinarie icone pop dell’800, Niccolò Paganini e Gioachino Rossini (già ampiamente tratteggiati ad esempio nel noto volume di John O’Shea del 1990, “Musica e medicina”, tradotto in italiano per i tipi della EDT). A queste narrazioni seguiranno alcuni brani originali per chitarra e trascrizioni d’epoca dei due autori interpretati con una chitarra “Gennaro Fabricatore, Napoli 1811”, gia appartenuta a Giuseppe Mazzini, oggi nella collezione privata del musicista.
Tale intreccio diacronico sara lo spunto anche per un emblematico raffronto tra gli approcci alle cure mediche in quell’epoca e la contemporaneita che pero conserva alcuni tratti di quella scienza, basti pensare a una tra le piu sorprendenti scoperte, i vaccini, sperimentati per la prima volta da Edward Jenner sul crinale della fine del Sette e dell’inizio dell’Ottocento. Per quanto concerne la memoria musicale si ricordera inoltre che esistono diverse tecniche e attitudini, si puo avere una memoria fotografica, dei nomi delle note, della melodia e dell’armonia insieme, delle posizioni delle dita sui tasti della chitarra, strumento che facilita questa acquisizione per le geometrie che vengono a crearsi, ad esempio. Si pensi infine che l’esperienza dell’ascolto musicale denominato “musicoterapia ricettiva” in alcuni malati di Covid presso l’Ospedale della Fiera di Bari, ha testimoniato il rallentare del battito cardiaco e l’aumento della saturazione. Nel concerto, Marco Battaglia suonera una delle tre chitarre appartenute a Mazzini, tutte restaurate a partire da una sua iniziativa, in questo caso suonera lo strumento oggi di sua proprieta , una Gennaro Fabricatore, Napoli 1811, tra i massimi liutai del tempo.
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