A Cavaria con Premezzo l’integrazione passa dalla scuola d’italiano
Cinquantatrè i "diplomati" dei corsi di quest'anno, organizzati da Comune e Centro per l'istruzione degli adulti. In maggioranza sono donne
Ucraine o pakistani, albanesi o dell’Africa nera, scolarizzati nei Paesi d’origine o analfabeti, appena arrivata o in Italia già da tempo. Sono davvero tante le “tipologie” degli alunni “diplomati” ai corsi d’italiano a Cavaria con Premezzo. Più corretto però sarebbe parlare di alunne, visto che la maggioranza degli studenti sono donne.
«I corsi, appena conclusosi, hanno interessato un totale di 53 corsisti, in prevalenza donne, di età compresa tra i 20 e i 68 anni» spiega l’assessora Irene Adele Scaltritti.
I corsi non sono una novità, a Cavaria con Premezzo, anzi è una precisa scelta d’integrazione, promossi dal Comune attraverso una convenzione con il Cpia di Gallarate che ha messo a disposizione personale docente qualificato e materiale didattico, garantendo lezioni di italiano completamente gratuite (photo credit).
«Rispetto agli anni precedenti, è stato possibile attivare anche due corsi di livello Pre-A1, che hanno consentito di rispondere alle specifiche esigenze di utenti non scolarizzati nel proprio Paese di origine» continua Scaltritti. «Inoltre, tenendo conto della complessità del percorso offerto nei corsi di prima alfabetizzazione, si è ritenuto opportuno distinguere un corso rivolto a donne (analfabete ma in Italia da molti anni) ed un altro rivolto a giovani uomini migranti, non scolarizzati e da poco nel nostro Paese».
La realtà degli studenti che hanno frequentato le lezioni, nella Sala Consiliare messa a disposizione dall’Amministrazione Comunale,è come detto multiforme e in qualche modo riflette anche i mutamenti sul territorio. «Accanto alla presenza già registrata negli anni precedenti di corsisti di nazionalità pakistana ed albanese, si è osservato quest’anno un incremento di studenti ucraini e provenienti dall’area dell’Africa subsahariana. Una parte di quest’ultimi corsisti (9) è risultata essere composta da richiedenti protezione internazionale, in carico alla Cooperativa Ballafon, cooperativa con la quale la nostra amministrazione ha collaborato proficuamente in passato» (tra le altre realtà in dialogo con l’amministrazione per altri progetti c’è anche l’Associazione Pakistani Varesini, essendo la zona del Gallaratese caratterizzata da grande comunità pakistana.
«Una costante attenzione è stata posta altresì sul tema dell’educazione alla cittadinanza, offrendo continui spunti di discussione e di formazione sui diversi aspetti della vita civica in Italia» continua Scaltritti.
«Da parte dei corsisti si è manifestata una partecipazione attiva ed interessata a tutte le attività proposte ed una frequenza elevata e costante.
I corsisti hanno raggiunto dei miglioramenti significativi nell’uso, sia scritto che orale, della lingua italiana e potuto acquisire il lessico e le funzioni comunicative essenziali per la vita quotidiana nel nostro Paese. 23 studenti del corso di livello A2 sosterranno l’esame finale, previsto per il 10 giugno a Gallarate, requisito necessario per l’ottenimento del permesso di soggiorno di lungo periodo. Si prevede invece un proseguimento del percorso da parte degli studenti di livello A1 e Pre A1. Decisamente un successo, del quale la nostra Amministrazione va molto fiera. La lingua italiana è la strada che ci unisce. Non c’è vera integrazione senza questo passaggio obbligato, quello di apprendere la lingua del Paese che ti ospita».
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