Tela, vernici e luce: Omar Hassan e le sue “exit lights” a Milano Malpensa
L'opera dell'artista, accompagnata da un video digitale, sarà esposta da oggi fino al 7 gennaio 2025 nello spazio artistico della "Porta di Milano" al Terminal 1
Colore e buio, vernici su tela e immagini digitali: è un’opera fatta di ossimori, Exit Lights, la mostra personale di Omar Hassan, a cura di Mariacristina Ferraioli, è stata inaugurata oggi alla Porta di Milano del Terminal 1 dell’aeroporto di Malpensa, dove rimarrà visibile fino al 7 gennaio 2025.
Omar Hassan (Milano 1987), uno degli artisti più innovativi della scena artistica internazionale, presenta Exit Lights una monumentale opera site-specific realizzata volutamente per la Porta di Milano, spazio espositivo all’ingresso dell’aeroporto e punto di passaggio per milioni di viaggiatori ogni anno.
Artista poliedrico, la cui ricerca spazia dalla pittura alla scultura, alla videoarte, all’installazione ambientale, alla performance e alla scrittura, Hassan si approccia all’arte contemporanea con una potenza visiva di rara intensità. La Porta di Milano rappresenta per l’artista uno stargate per spingersi oltre i confini della contemporaneità, portando su un nuovo piano espressivo, di fruizione e valorizzazione la propria ricerca artistica. L’allestimento permette l’intersecarsi tra l’opera pittorica di Hassan – in questo caso un’opera site-specific creata ad hoc – e un video che riprende il gesto dell’artista, sul lato opposto della “Porta di Milano”.
Dice Mariacristina Ferraioli, curatrice della mostra: «La luce emerge dal buio come nella più classica tradizione pittorica, ma con un’inusuale forza espressiva resa ancora più intensa dalle dimensioni della tela. Illuminare lo spazio attraverso la luce dell’arte rappresenta la grande sfida di Hassan che ancora una volta spinge il suo gesto pittorico su una tela di grandi dimensioni con un lavoro inedito. È un’opera che parla ad ognuno di noi perché, con essa, l’artista sonda la complessità dell’animo e della psiche umana in quel magma unico di luci e ombre che contribuisce a definire la nostra individualità e la nostra esperienza di esseri umani».
L’opera e l’installazione che la completa sono state inaugurate alla presenza dell’artista, di Anna Scavuzzo, vicesindaco di Milano, Maurizio Baruffi, responsabile Public Affairs di SEA e Mariacristina Ferraioli, curatrice della mostra, nonché di Luciano Bolzoni, responsabile Sviluppo, pianificazione, gestione e coordinamento iniziative culturali, musicali ed artistiche di Sea.
Della vicesindaco Scavuzzo è la suggestione sull’opera di Omar Hassan come tappa di un percorso che si muove «accogliendo anche ossimori: tradizionale e rivoluzionario, digitale e analogico». Luciano Bolzoni ha ricordato la particolare genesi dell’opera, ripensata fino a diventare una vera installazione site-specific.
La mostra come detto sarà aperta al pubblico dal 3 luglio 2024 fino al 7 gennaio 2025.
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