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Il verbale sui murales di Gallarate è finito in Procura. “Surreale”

Lo ha scoperto il consigliere comunale Massimo Gnocchi, che ha chiesto di vedere il documento in comando. E ora attacca sui due tempi della questione: la realizzazione dei murales nel 2015 e l'avvio dei controlli nel 2022

La protesta per i murales al Gadda Rosselli

Il verbale sui murales di Gallarate è finito in Procura a Busto Arsizio: lo dice Massimo Gnocchi, che ha chiesto copia alla Polizia Locale e ha così scoperto che il materiale è coperto da segreto essendo stato inviato – appunto – alla Procura della Repubblica.

«Questa storia dei murales di fronte al Gadda Rosselli è davvero surreale», dice Gnocchi. «Segnalo alla giunta che anche i murales fanno parte dell’arte contemporanea. Ed è singolare che la città che si candida ad essere la prima capitale dell’arte contemporanea italiana li cancelli perché dovrebbe fare l’esatto contrario ovvero promuoverli e sostenerli».

Il consigliere di minoranza riepiloga i passaggi citando i documenti comunali: «I murales direttamente legati al progetto approvato dalla giunta comunale con tanto di 6000 euro di soldi pubblici spesi con delibera 60 del 14 maggio 2015 sono proprio da lasciare dove stanno ora. Se qualche burocrate si è infatti palesemente dimenticato di informare allora la commissione paesaggio del progetto, che dopo anni ci si svegli a chiederla oggi è grottesco. E poi chiederla a chi? Alla scuola? E cosa dovrebbe fare la scuola che aveva eseguito coi ragazzi un progetto timbrato dal Comune di gallarate in data 5 maggio 2015 prot. 23753?».

Gnocchi va poi all’ultimo passaggio, la contestazione dei murales a distanza di anni: «Tutto questo groviglio burocratico diciamolo chiaro nasce da un rapporto della polizia locale del 27 ottobre 2022, ovvero ben quattro anni dopo la fisica realizzazione dei murales del progetto filo di perle, redatto su segnalazione del sindaco, come a suo tempo ha dichiarato senza smentite al vostro giornale».

«Tale rapporto è oggi depositato in Procura e mi è stato detto allo stato non è visionabile. In ogni caso mi sembra evidente che in un progetto sostenuto anche economicamente dal nostro comune, eventuali e sticchevoli ripicche tra giunte diverse (centrosinistra prima centrodestra oggi) sono davvero assurdem come il fatto che oggi si dica che si tratta di rispettare le regole che di sicuro non sono state violate dalla scuola e dai ragazzi che quei bellissimi murales hanno disegnato ma che magari non piacciono a qualcuno, che parimenti non ama l’inclusione sociale dei ragazzi stessi invece oggi molto importante oggi».

«Se poi vogliamo parlare di regole da rispettare allora vorrei sapere come mai è stato dipinto in verde, in luogo del bianco originario, il vano scale che porta agli stessi uffici che su invito della Commissione Paesaggio hanno ordinato il ripristino dei grigi muri di fronte al Gadda, pur essendo quello stesso edificio sottoposto al vincolo della soprintendenza ai beni architettonici».

Insomma Gnocchi adombra che lì ci sia stata una modifica su edificio storico. «Della serie “fate quello che dico io ma non fate quello che faccio io” come disse Seneca secoli fa. Ridicolo come ridicola la risposta che ho ricevuta alla mia domanda sulla questione. Ovvero “per evitare strumentalizzazioni si riporteranno le pareti del vano al colore originario “. Ma strumentalizzazioni di cosa? Se è vincolato si doveva lasciare verniciato di bianco. Ma tanto a spendere soldi per due imbiancatura siamo tutti noi».

 

Pubblicato il 05 Luglio 2024
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