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Alla Cuntrada dal broeud di Gallarate si rinnova la tradizione del brodo caldo a luglio

È un momento riscoperto nel Dopoguerra, ma che richiama le radici popolari del rione che un tempo era il più povero del borgo

Contrada del brodo gallarate

Tutti in fila per prendere una tazza di brodo caldo, anche se in un caldo giorno di luglio: a  Gallarate si rinnova la tradizione legata alla festa della Madonna del Carmelo, celebrata nel rione che oggi è conosciuto come “contrada del brodo”.

È un momento “reinventato” nel Dopoguerra (per il Palio cittadino del 1948, poi scomparso), ma che richiama le radici popolari del rione che un tempo era il più povero del borgo: qui – lungo il corso del torrente Arno – c’erano varie piccole officine e a pranzo gli operai ricevevano una scodella di brodo, condito con ritagli poveri di carne e qualche verdura.

“Menù” che non si modifica nel tempo: sia il sindaco Andrea Cassani sia il prevosto monsignor Riccardo Festa hanno richiamato l’importanza del mantenimento delle tradizioni, che sono momento comunitario per stare insieme.

Contrada del brodo gallarate

A far da regia, come sempre, la Pro Loco guidata da Vittorio Pizzolato, «Tutti si meravigliano di questa stranezza, ma è un ottimo, pieno di esperienze» ci dice. Quest’anno «i contradaioli si sono messi a disposizione della Pro Loco e hanno contribuito fattivamente. Speriamo che sempre maggiore sia il coinvolgimento dei contradaioli e che da soli possano scegliere come dev’essere la festa».

Contrada del brodo gallarate

Il fine settimana della “Contrada del brodo” ha visto gonfiabili per bambini e musica per tutti al “ponte di Cardano” (il ponte sull’Arno di via San Giovanni Bosco) ma anche momenti inediti come la caccia al tesoro. Oltre ovviamente ai rosari nei cortili, che ricordano le radici religiose della festa e la devozione popolare ancora presente, rappresentata dalla statua della Madonna del Carmelo che diviene itinerante nella settimana della festa.

Pubblicato il 14 Luglio 2024
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