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I “confini di Londra” di Matteo Ceschi in mostra al photosquare dell’aeroporto Milano Malpensa

"London boundaries" indaga i confini dentro la metropoli: luoghi di identità e di passaggio, talvolta di attrito, che si portano dietro la storia dello sviluppo della città e l'evoluzione di una società aperta al mondo

Malpensa Generiche

Una Londra lontana dai luoghi conosciuti e celebrati, fatta invece di luoghi comuni, luoghi della vita di ogni giorno. È la capitale del Regno Unito vista dall’obbiettivo fotografico di Matteo Ceschi: sintesi e selezione di un lavoro durato anni, la mostra “London Boundaries” è visitabile al photosquare di Milano Malpensa, nel passaggio tra la stazione ferroviaria e il Terminal 1.

Una mostra che indaga anche le parti meno conosciute della metropoli, periferie, mezzi di trasporto, persino spazi residuali. Luoghi carichi di identità, a saperli leggere: «Londra è una metropoli di antichi villaggi, spazi delimitati che oggi confluiscono l’uno nell’altro senza alcuna distinzione, spazi attraversati da reti sovrapposte di treni, metropolitane e autobus. A un occhio esterno non è chiaro dove inizino e dove finiscano i quartieri. Ma i vecchi confini sono ancora percepiti e avvertiti, influenzano i percorsi delle persone, come vivono e chi contrano e frequentano» scrive nel testo introduttivo della mostra Sanja Perovic, professoressa del King’s College.

Le strade a volte sono deserte ed è il luogo stesso a raccontare, in altri casi è centrale la presenza umana, che è cercata dal fotografo con sguardo partecipe e insieme in disparte e non invasivo, per cogliere la spontaneità.

Restituisce anche una società aperta e multiculturale, che trova nel dialogo con la città e i suoi quartieri una dimensione di identità molteplici, dove «la liminalità» sostituisce il melting pot che uniforma.  Come nello scatto dedicato a Anthony Joseph, nato a Trinidad e Tobago, poeta e jazzista, vincitore del TS Eliot Prize. La città simbolo del capitalismo internazionale assume così una dimensione fatta di identità distinte, in dialogo, talvolta in attrito.

Alla presentazione dell’esposizione – con Alessandro Fidato Coo di Sea, Manuela Maffioli vicesindaca di Busto Arsizio e  Luciano Bolzoni, responsabile delle attività culturali Sea –  Ceschi ha raccontato la scelta del bianco e nero (esplorato fin dagli esordi, da bambino) e il suo rapporto con Londra:

 

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 18 Luglio 2024
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