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Bulgheroni: “Rasizza e Vittorelli: persone serie e uomini veri”

Il presidente biancorosso sottolinea la grande vicinanza di OJM nei momenti più difficili. La rivincita dell'ex numero uno dopo il caso Tepic: «Un altro avrebbe mollato, lui ha aumentato l'impegno»

rosario rasizza marco vittorelli

«Nella buona e nella cattiva sorte». La formula chiave di ogni matrimonio è la stessa che è stata applicata in quello, lungo ormai 11 anni, tra la Pallacanestro Varese e Openjobmetis spa. Ed è il motivo per cui il rinnovo della sponsorizzazione riveste un significato speciale. La cattiva sorte è quella che un anno e mezzo fa ha fatto capolino al palasport di Masnago, non sottoforma di risultati sportivi insoddisfacenti ma di una penalizzazione (-16 in primo grado, -11 in secondo grado) che ha rischiato di far crollare il castello biancorosso al quale Luis Scola aveva messo mano per rimodellare la società. Per il tristemente famoso “caso Tepic”, a livello individuale, ha pagato una sola persona: Marco Vittorelli, il presidente di Openjobmetis spa, all’epoca anche presidente di Pallacanestro Varese.

Un sacrificio, il suo, pesante: la società non ha mai rivelato di chi fossero le responsabilità dell’accaduto (probabilmente di molti attori differenti) e quindi l’unica testa caduta – anche per condanna federale – fu quella di Vittorelli che ebbe probabilmente la colpa di avallare con una firma le decisioni prese all’interno del club. Lui, Vittorelli, imprenditore di successo e di lungo corso, avrebbe potuto smettere di seguire il basket e la Pallacanestro e invece si è rivelato ancora più attaccato alla società.

Proprio l’ex numero uno di piazzale Gramsci si è infatti impegnato per avvicinare uno sponsor importante come Itelyum e poi, in prima persona, il finanziere Stefano Bonfiglio (suo amico di lunga data). Quindi ha continuato a seguire l’iter della ristrutturazione del palazzetto e ha contribuito al rinnovo della sponsorizzazione andato in porto oggi.

Uno sforzo notevole di cui ha voluto parlare Rosario Rasizza contravvenendo a un proprio principio: «Da quando lavoriamo insieme ho parlato e discusso con Marco ma non ho mai contravvenuto in pubblico a un accordo tra noi: oggi lo faccio perché mi ha chiesto di non parlare di quei fatti ma ritengo giusto ricordare che in quella circostanza sia stato solo una parte lesa. Un’altra persona si sarebbe allontanata, anche perché alla porta c’è la fila di società che chiedono un supporto a Openjobmetis. Vittorelli invece si è sempre attivato a favore della Pallacanestro Varese».

Ufficiale: Openjobmetis resta primo sponsor della Pallacanestro Varese

Ma anche da parte del club biancorosso è stata sottolineata questa circostanza che coinvolge sia Vittorelli sia Rasizza: «È facile scendere dal carro quando le cose vanno male – ha detto il presidente Toto Bulgheroni – Openjobmetis, nelle persone di Rosario e di Marco ci è invece sempre stata accanto nei momenti difficili, quando non era semplice restare al nostro fianco. In quei frangenti si vedono gli uomini veri e le persone serie: sono, siamo, grati a loro per quello che hanno fatto e stanno continuando a fare. Anche io nella mia vita lavorativa ho avuto la fortuna di relazionarmi con un grande gruppo straniero: non è semplice, ma Openjobmetis ha dato presso Groupe Crit la rappresentazione di tutto quello che Pallacanestro Varese è, e vuole diventare».

Lui, Vittorelli (che a inizio secolo fu sponsor con la sua “Metis” non ancora fusa con Openjob), non ha fatto cenno a quei fatti ma si è limitato a esprimere la soddisfazione per l’accaduto. «Siamo contenti di abbracciare di nuovo la Pallacanestro anche perché in questi anni sono state organizzate tante attività legate a disabili, al femminile, ai giovani che sono in linea con i nostri principi. Da parte nostra, io e Rosario abbiamo sviluppato altri aspetti con i contributi e l’attività di Orgoglio Varese, con il coinvolgimento di Stefano Bonfiglio e via dicendo. L’arrivo di Scola ci permette di fare una serie di cose che nel passato non erano possibili. Un sogno a livello sportivo? Mi piacerebbe tornare a disputare i playoff: ai tempi della Metis li giocammo due volte, ora mancano da tempo ma sono un momento emozionante e coinvolgente per tutti».

È quindi toccato di nuovo a Rasizza tracciare il profilo di Groupe Crit e svelare qualche curiosità sul CdA che ha portato all’ok per la sponsorizzazione. «L’azienda francese fattura 2,3 miliardi di euro, noi sfioriamo il miliardo e lo porteremo in dote. Loro avevano già guardato in passato all’Italia perché è un mercato interessante, ma è evidente che l’unico interlocutore saremmo stati noi, unici quotati in borsa. Crit ha forti interessi nel mondo dell’handling aeroportuale e non nascondo che Malpensa possa essere nel futuro della loro attività. Durante la discussione sulla sponsorizzazione la prima slide è già stata decisiva: è bastato snocciolare il palmares della società per ottenere l’attenzione di tutti. Poi è stato interessante far notare come molte agenzie di lavoro somministrato siano attive come sponsor in altri club della Serie A: un aspetto rilevante e una strada che noi tra i primi abbiamo contribuito a tracciare».

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it
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Pubblicato il 23 Luglio 2024
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