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Francesca Rossi, medico da Gallarate all’Angola con i colleghi del Cuamm

Specializzanda in ginecologia e ostetricia, opererà per sei mesi nell'ospedale di Chiulo, nel Sud del Paese. "Facciamo in modo che almeno il punto di partenza, ovvero la nascita, in tutte le parti del mondo sia lo stesso"

gallarate generico

Da Gallarate all’Angola: sei mesi di esperienza professionale e umana, per Francesca Rossi, 30 anni, specializzanda in ginecologia e ostetricia. Dal 4 agosto trascorrerà mezzo anno a Chiulo, nella Provincia del Cunene a sud del Paese, grazie al progetto Jpo (Junior Project Officer) di Cuamm Medici con l’Africa che permette agli specializzandi di fare un’esperienza in Africa riconosciuta nel loro percorso formativo di giovani medici.

«Sono molto entusiasta perché è da diverso tempo che sognavo di partire» dice Francesca. «Il ruolo del ginecologo è quello di osservare se tutto procede bene durante un evento naturale come il parto, ma soprattutto quello di intervenire quando qualcosa va al di là della fisiologia. Ed è necessario intervenire tempestivamente perché c’è sempre poco tempo. Poter dare il mio contributo per garantire un parto sicuro, aiutando mamme e bambini, è ciò che mi spinge a partire».

«Credo sia importante fare qualcosa per assicurare che almeno il punto di partenza, ovvero la nascita, in tutte le parti del mondo sia lo stesso. Poi ovviamente, e purtroppo, i contesti sono molto differenti e i limiti delle disuguaglianze sono evidenti, ma tutelare la salute materno-infantile in potenza permette lo sviluppo di una comunità. Mi sento pronta a mettermi in gioco in un contesto rurale, come Chiulo, che è quello dell’ultimo miglio dove da sempre opera il Cuamm».

In Angola dove andrà Francesca il Cuamm è presente dal 1997. Nell’ultimo anno ha supportato più di 50 strutture sanitarie con oltre 70 operatori, soprattutto locali. Nel Paese Medici con l’Africa Cuamm è impegnato in interventi per la salute materno-infantile, per la formazione degli operatori sanitari locali, per combattere la malnutrizione acuta e per migliorare i servizi diagnostici per pazienti con la tubercolosi.

L’ospedale di Chiulo in Angola

Nell’ambito della salute materno-infantile, nel 2023, è continuato il supporto all’Ospedale di Chiulo, dove sarà impegnata Francesca, assicurando anche la formazione on the job dello staff sanitario sia sulla gestione del paziente pediatrico che delle emergenze ostetriche. E si è data continuità anche al sostegno alle donne incinte ospitate in casa d’attesa (casa de espera) per far in modo che siano vicine all’Ospedale nei giorni precedenti al parto.

Tre lunghi anni di pandemia hanno purtroppo indebolito un già fragile sistema sanitario e registrato una significativa riduzione dell’accesso agli ospedali. E poi i cambiamenti climatici, la siccità e l’instabilità dovuta ai conflitti. Un terribile circuito vizioso dove povertà, malattia e miseria determinano altra povertà, malattia e miseria. La vita in Africa è una corsa ad ostacoli, una salita accidentata dove fatiche si sommano a fatiche e pesi a pesi, con il rischio finale di rimanere schiacciati, con il rischio che a pagare siano sempre e solo i più poveri, e le fasce più deboli, mamme e bambini.

La sfida è restare accanto alla popolazione africana nelle sue battaglie quotidiane, che diventano ogni giorno sempre più grandi. Per questo, per Medici con l’Africa Cuamm è ancora più importante dare continuità ai progetti e fornire assistenza sanitaria a chi ha più bisogno. È possibile sostenere Medici con l’Africa Cuamm con una donazione online su wwww.mediciconlafrica.org

Medici con l’africa cuamm

Nata nel 1950, Medici con l’Africa Cuamm è la prima Ong in campo sanitario riconosciuta in Italia e la più grande organizzazione italiana per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane.

Realizza progetti a lungo termine in un’ottica di sviluppo, intervenendo con questo approccio anche in situazioni di emergenza, per garantire servizi di qualità accessibili a tutti. Oggi Medici con l’Africa Cuamm è impegnato in 9 paesi dell’Africa sub- Sahariana (Angola, Etiopia, Mozambico, Repubblica Centrafricana, Sierra Leone, Sud Sudan, Tanzania, Uganda, Costa d’Avorio) con oltre 3.400 operatori sul campo, di cui 273 italiani.

Appoggia 21 ospedali e 116 distretti (per attività di sanità pubblica, assistenza materno-infantile, lotta all’Aids, alla tubercolosi e alla malaria) 4 scuole per infermieri e ostetriche e una università (in Mozambico).

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 29 Luglio 2024
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